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FEDERALIMENTARE: L’EXPORT IN RUSSIA SEGNA +17,6% NEL 2007

Vola l’export dell’industria alimentare italiana in 2007: nel 2007 ha messo a segno un balzo del 17,6% per l’ammontare di 285 milioni di euro; richiestissimi i vini italiani che hanno totalizzato 100 milioni di euro di export. Lo rende noto Federalimentare per “Vinitaly Cibus Russia”, rassegna del “made in Italy” (con tanto di Ministro della Politiche Agricole al seguito), di scena oggi e domani a Mosca e mercoledì a San Pietroburgo.

Sul mercato russo - osserva Federalimentare - l’industria alimentare italiana ha ampi margini di crescita su cui è prioritario impegnarsi visto che - come afferma il consigliere Luigi Scordamaglia - “rappresenta ancora meno del 2% delle esportazioni totali della nostra industria alimentare”.
“La Russia è un’enorme opportunità per l’industria alimentare italiana - continua Scordamaglia - in virtù della crescita economica esplosiva e del crescente apprezzamento per il vero “Italian Food” da parte di una popolazione sempre più competente ed esigente”. I cinque prodotti italiani che maggiormente solleticano il palato dei russi - rende noto Federalimentare - sono i vini (con quasi 100 milioni di euro di esportazioni, il 34,5% del totale), i dolci (con 47,8 milioni di euro di esportazioni, il 16,8% del totale), i prodotti vegetali trasformati (con oltre 25 milioni di euro di esportazioni, il 9% del totale), il caffé (con 20,4 milioni di euro di esportazioni, il 7,2 % del totale)e la pasta (con 20,3 milioni di euro di esportazioni, il 7,1 del totale).

Da segnalare, inoltre, i risultati ottenuti da olii e grassi (14,8 milioni di euro), latte e formaggi (11,9 milioni di euro) e carni preparate (9,3 milioni di euro). La Russia - nota ancora Federalimentare - rappresenta in particolar modo per il settore dei salumi un mercato molto promettente, sul quale si è registrato nel 2007 un incremento delle esportazioni del 51,4%. Una crescita sostenuta è prevista anche per i prossimi anni, una volta che saranno definitivamente superati alcuni ostacoli burocratici ancora presenti.

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