La crescita dell’industria del cibo made in Italy non si fermerà neanche nel 2017, sia nel Belpaese che nei mercati stranieri. Almeno stando alle previsioni di Federalimentare, che stima un aumento sia del fatturato complessivo (del +1,5%, pari a 134 miliardi di euro, contro i 132 miliardi di euro del 2016), sia delle esportazioni (del +5%, pari a 31,6 miliardi di euro, contro i 30,1 miliardi di euro del 2016), riportando in prospettiva un saldo commerciale in attivo di 10,9 miliardi di euro (+1,5%). Di poco, ma saliranno anche i consumi alimentari, che raggiungeranno quota 231 miliardi di euro, lo 0,3% in più del 2016.
Dati, quelli dell’industria del cibo, che saranno al centro di “Cibus Connect”, la due giorni (12-13 aprile, www.cibus.it) organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare per connettere l’agroalimentare italiano, una galassia fatta da 6.850 imprese industriali e 385.000 addetti, ai mercati internazionali. Specie perché, ad analizzare i dati, emerge nitidamente come a giocare un ruolo da protagonista per l’industria di settore siano proprio le esportazioni: secondo le elaborazioni del Centro Studi di Federalimentare su dati Istat, fatto 100 nel 2000 l’export del settore agroalimentare, rispetto a quello totale dell’industria italiana, è cresciuto nel periodo 2000-2016 del +144,5% contro un +59,3% dell’industria nel suo complesso. Se l’analisi si circoscrive invece al periodo 2007-2016, il settore agroalimentare registra un aumento del +66,1% contro un totale industria del +15,7%.
“Il settore agroalimentare italiano - sottolinea Valerio De Molli, managing partner del gruppo professionale The European House - Ambrosetti - ha dimostrato nell’ultimo decennio grande vitalità e notevole resilienza. Mentre la produzione industriale italiana è ad un livello di circa 20 punti percentuali inferiore rispetto a quindici anni fa, la produzione industriale del settore agroalimentare è cresciuta di più di 5 punti percentuali negli ultimi quindici anni. Ancora più significativa è la crescita a valore: il settore agroalimentare, con 135 miliardi di euro di fatturato e più di 35 miliardi di euro di esportazioni è un vero motore del sistema Paese”.
“Cibus Connect - spiega Luigi Scordamaglia, presidente Federalimentare - è l’occasione per fa conoscere non solo la qualità dei nostri prodotti all’estero, ma anche il valore assoluto dell’industria alimentare come leva di rilancio economica ed occupazionale per il nostro Paese. Per farlo ci rivolgiamo a target diversi: buyer, giornalisti, investitori non solo per la promozione del business a breve ma per il consolidamento di una reputazione unica nel tempo”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024