Federalimentare preoccupata per la politica fiscale del Governo: “l’aumento del carrello della spesa non dipende dall’alimentare che a marzo cresce del +2,5% contro il +3,3%, ma dal vertiginoso aumento di energia e carburanti”.
“Sono dati che confermano la nostra preoccupazione riguardo la politica fiscale del Governo, visto che per il settore alimentare la variazione della produzione del primo bimestre 2012 sul 2011 è sostanzialmente nulla - afferma il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua, a proposito dei dati Istat su produzione industriale di febbraio e inflazione di marzo - una situazione che - dice Ferrua - con l’aumento dell’Iva ad ottobre e i nuovi interventi sulle accise, provocherà una contrazione del 2% in quantità dei consumi alimentari, portando la perdita del settore negli ultimi 5 anni al 10%.
Un fatto - precisa - che non ha precedenti dal dopoguerra ad oggi e testimonia quanto la crisi si stia pericolosamente avvitando. Produttori, distributori, consumatori, forze sociali e Confindustria stessa - conclude Ferrua - prendano al più presto una posizione netta per ridurre il carico fiscale sull’Italia che lavora e in particolare intervengano contro il prossimo incremento le aliquote Iva”.
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