02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024
POLITICA UE

Federdoc boccia la revisione delle IG per il vino: poca ambizione e scarsa chiarezza

Nel mirino il ruolo di Euipo e i cambiamenti di un sistema funzionale. Focus: Confagricoltura promuove la proposta Commissione Ue
COMMISSIONE UE, Confagricoltura, EUIPO, FEDERDOC, IG, INDICAZIONE GEOGRAFICA, MADE IN ITALY, PROTEZIONE, TUTELA, vino, Italia
La riforma delle IG secondo Federdoc

La proposta di revisione del sistema delle Indicazioni Geografiche (IG) per il vino, le bevande spiritose e i prodotti agricoli, che ha già incassato il “sì” della Commissione Europea, incassa una prima bocciatura, quella di Federdoc. Secondo cui la riforma è poco ambiziosa e manchi di chiarezza. Questa proposta - spiega Federdoc in una nota - è stata annunciata come una semplificazione, ma in realtà l’unica semplificazione presente è quella a beneficio della Commissione Europea e non per i produttori. La proposta, al contrario, moltiplica gli interlocutori istituzionali per i produttori di IG poiché, oltre alla Commissione Europea, in futuro coinvolgerà anche l’Euipo. Riteniamo molto pericoloso - prosegue la nota Federdoc - che la Commissione Europea non precisi come dovrebbe funzionare il nuovo sistema delle IG, e che si limiti a prevedere ampi poteri delegati per la definizione di gran parte della riforma, in tal modo privando il Parlamento Europeo e gli Stati Membri di qualsiasi potere per incidere sulla modifica degli atti delegati della Commissione.

“La Commissione Europea vuole semplicemente una delega in bianco per decidere il futuro della politica delle IG, senza il contributo dei due co-legislatori, il che non è democraticamente accettabile”, commenta Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc. “Il rischio è l’indebolimento del legame tra le IG e la politica di sviluppo rurale, in quanto se approvate come tali le regole contenute nella riforma possono mettere a repentaglio un sistema che dagli anni Settanta ha dimostrato di essere strumentale per la valorizzazione delle denominazioni vinicole e lo sviluppo di molte regioni e territori europei”, aggiunge Riccardo Ricci Curbastro.

Inoltre, secondo Federdoc, la delega ad Euipo del riconoscimento delle Indicazioni Geografiche comporterebbe la gestione secondo criteri privatistici di quello che in realtà è un patrimonio collettivo, con inevitabili ricadute negative per il nostro settore, che vedrebbe minata la tutela delle nostre eccellenze per soddisfare la semplificazione degli uffici della Commissione. Il caso Prosek ha dimostrato che c’è necessità di una maggiore tutela per le IG e tale tutela non può essere efficacemente gestita da un soggetto non istituzionale, quale l’Euipo. Le attuali regole delle IG sono soddisfacenti, in quanto permettono già ai produttori di vino IG di garantire la sostenibilità, di proteggere le IG, i domini internet e le merci in transito. Nella proposta della Commissione non c’è chiarezza su come proteggerle ulteriormente, anzi alcune delle disposizioni incluse nella proposta sembrano minare quanto concordato dai co-legislatori nella riforma della Pac, entrata in vigore il 7 dicembre 2021.

Focus - La Confagricoltura promuove la proposta della Commissione Ue

Dalla Commissione Ue è arrivato il “sì” alla proposta di revisione del sistema delle Indicazioni Geografiche (IG) per il vino, le bevande spiritose e i prodotti agricoli. La decisione di rivedere la normativa europea è stata presa con l’obiettivo di aumentare la diffusione delle indicazione geografica in tutta l’Unione Europea, e raggiungere un più alto livello di protezione, soprattutto online. “Una proposta di regolamento senz’altro condivisibile negli obiettivi, ma da approfondire sotto il profilo delle nuove procedure proposte. Il sistema delle indicazioni geografiche richiede la più rigorosa tutela nelle fasi di riconoscimento e di protezione”, commenta Confagricoltura.

Per la quale, comunque, precisato meglio il ruolo che si intende affidare all’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (Euipo) nella fase di esame delle candidature e l’attività che potranno svolgere, in ambito nazionale, i gruppi di produttori autorizzati ai fini della tutela e dello sviluppo delle Indicazioni Geografiche. Giudicate invece positivamente le proposte della Commissione per la protezione delle IG nelle vendite online così come viene accolta con favore la nomina di Paolo De Castro quale relatore per l’Europarlamento. Per il futuro, “nelle discussioni che si svolgeranno al Parlamento europeo e in seno al Consiglio sulla proposta di regolamento della Commissione - prosegue Confagricoltura - si dovrà tener conto della fondamentale esigenza di evitare tutti i rischi di “evocazione” delle denominazioni protette che possono confondere i consumatori. Non dovranno più crearsi casi come quello del Prosek croato”.

L’Italia detiene una posizione di assoluto prestigio nelle produzioni a denominazione di origine e le vendite all’estero, poco meno di 10 miliardi di euro l’anno, hanno favorito la crescente attenzione verso l’agroalimentare italiano da parte dei consumatori su scala globale. Confagricoltura ha citato un recente studio sulle Indicazioni Geografiche svolto per conto della Commissione europea che dimostra come il valore di vendita di un prodotto a denominazione protetta è in media il doppio rispetto a quelli senza certificazione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli