Fenomeni in campo, gourmand fuori: se da anni il fulcro del Barcellona è un certo Andrés Iniesta, che quando non serve assist ai compagni è in giro a promuovere i suoi vini, quelli di Bodegas Iniesta, l’azienda di famiglia in Castilla La Mancha che ha contribuito a far crescere in maniera esponenziale negli ultimi anni (oggi insiste su 120 ettari vitati, ndr), la stella più luminosa del Camp Nou è Lionel Messi che, da bravo argentino, lontano dal rettangolo verde pare sia golosissimo dei grandi classici della cucina sudamericana. A partire da un must come la “Milanesa napolitiana a caballo”, che suona come una stortura di un piatto italiano, ma è al 100% argentino: è il piatto preferito di Messi, e potrebbe conquistare presto i palati dei tifosi “culé” e non solo, perché il 4 volte Pallone d’Oro ha aperto da qualche giorno il suo primo ristorante, “El Bellavista del Jardin del Norte” (www.bellavista.barcelona), un investimento da 2,5 milioni di euro per mille metri quadrati nel cuore di Barcellona, a metà strada tra il Barrio Gotico e la Sagrada Familia, che ricordano un “pueblo” argentino.
Anche nel menu, a prezzi accessibili, cha va dalla colazione alla cena, dalle tapas all’“asado”, dai panini ai formaggi, dal pesce agli hamburger. È il primo passo del Messi imprenditore, una mossa che, per tanti, è stata anche una riposta all’eterno rivale, Cristiano Ronaldo, che solo qualche settimana fa ha inaugurato il suo primo hotel, in Portogallo, a Madeira, puntando però su un target del tutto diverso: per dormire al “Pestana Cr7 Hotel” (www.pestanacr7.com), infatti, ci vogliono 180 euro a notte ...
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