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VINI PER LE FESTE

Ferragosto, guida pratica (by Luca Vissani) al divertimento nel bicchiere

Tra produttori storici ed astri nascenti, i consigli per tutte le tasche, del re della sala del Casa Vissani, lo storico due stelle Michelin di Baschi
CASA VISSANI, FERRAGOSTO, LUCA VISSANI, vino, Italia
I vini di Ferragosto consigliati da Luca Vissani

Chi l’ha detto che a Ferragosto non ci si possa divertire anche, se non soprattutto, nel bicchiere? Qualsiasi cosa si decida di portare a tavola, è il momento giusto per scoprire ed esplorare tra i grandi territori del vino italiano, imbattendosi, chissà, in qualche chicca enoica mai assaggiata prima, o in una bottiglia mai presa in considerazione, pronta a svelarsi in tutto il suo splendore. Certo, districarsi tra le migliaia di etichette prodotte nel Belpaese è impresa tutt’altro che semplice, a meno che non ci si affidi ad una guida esperta, un Caronte in grado di trasportare i wine lover sull’altra sponda dell’Ade, quella dei grandi vini, non necessariamente a prezzi esorbitanti: WineNews si è affidata a Luca Vissani, tra i più bravi professionisti di sala, che da anni cura la proposta enoica di “Casa Vissani”, il due stelle Michelin aperto ormai quarant’anni fa da quel maestro dei fornelli che è Gianfranco Vissani, a Baschi, nel cuore dell’Umbria.
Da dove parte anche il “viaggio” di Luca Vissani, “senza uscire dall’Italia però”. Si comincia con
“un metodo classico, il Nerosé de La Madeleine, un rosé 100% Pinot Nero. Un’altra bollicina da stappare, da un territorio vocato come quello del Trentodoc, è quella di Maso Martis, in ogni sua declinazione”. Spostandoci sui bianchi, e con un occhio al portafoglio, e restando in Umbria, “mi piace consigliare il Vardano di Cantine Neri, un Grechetto per tutte le tasche, mentre tra le etichette meno conosciute ma più interessanti di Caprai spicca la Cuvée Secrète. Tra i grandi vini del Sud, il Costa d’Amalfi Furore Bianco Fiorduva di Marisa Cuomo, mentre dal Nord, tra le bottiglie sempre piacevoli da stappare d’estate, un veneto, il Capitel Foscarino di Anselmi, dal Veneto”.
Ma non si pensi che la calura non sia adatta ai vini rossi, che hanno tutta la dignità di sedere alla tavola di Ferragosto. A cominciare da “un vino che mi piace tantissimo, il Cresasso di Zenato, una Corvina Veronese, mentre dal Friuli prenderei lo Schioppettino di Cialla di Ronchi di Cialla e, da fan sfegatato, il Barbaresco di Gaja”. Infine, i vini da dessert, che chiudono il nostro pranzo di Ferragosto virtuale in pompa magna, ripartendo ancora una volta dall’Umbria, con “il Muffato Calcaia di Barberani ed infine un inno all’Italia, lo dobbiamo proprio fare, il Creato, Pantelleria Doc di Salvatore Murana. Tra nomi conosciuti, e produttori più insoliti - chiosa Luca Vissani - ci divertiamo anche a Ferragosto!”.

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