La pandemia torna a correre, la variante Omicron ha fatto rialzare i livelli di allerta un po’ in tutto il pianeta, e anche il mondo della ristorazione e degli eventi torna i subbuglio, tra preoccupazione e incertezza. Quello che un po’ consola, almeno sul fronte del vino, è che il nettare di Bacco non è mai passato di moda, e anzi, nei tempi più duri della pandemia (ben più duri di quelli attuali), in molti, in tutto il mondo, ne hanno consumato di più. E in vista di queste festività ancora meno libere e normali di quanto vorremmo, dove le grandi tavolate ad ora non sono proibite, ma da più parti sconsigliate, ecco che il dono di una bottiglia di vino per brindare insieme a parenti ed amici, diventa ancora più indicato e prezioso. Tanto che saranno ancora di più del 2020 coloro che, in vista delle festività, sceglieranno una bottiglia per regalare un pensiero ed un sorriso al prossimo. Almeno, stando al sondaggio di “Wine Opinions”, agenzia di ricerca di mercato focalizzata sulla “piazza” più importante del vino mondiale, quella degli Stati Uniti (dove il vino italiano, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, a fine anno potrebbe raggiungere il record assoluto delle esportazioni in valore, con i primi 9 mesi 2021 che hanno portato nelle casse delle cantine del Belpaese 1,3 miliardi di euro, il +23,6% sul 2020, ndr). Secondo il panel dei consumatori di “Wine Opinions” (composto da 20.000 wine lovers americani), infatti, tra chi dichiara che regalerà vino a più persone (il 33%) e chi a meno (19%) sullo scorso anno, il risultato, spiega l’agenzia, è che i regali enoici aumenteranno del 14% sulla fine anno 2020. E siccome chi aumenterà la spesa a bottiglia (il 30%) è più del doppio di chi guarderà ad etichette più economiche (14%), c’è da aspettarsi anche un giro d’affari più sostanzioso. E spopoleranno anche gli accessori che ruotano intorno al mondo del vino, visto che il 42% dei consumatori pensa di regalare anche cavatappi, calici, glacettes e tutto quanto serve per servire o conservare le bottiglie in maniera perfetta. Un piccolo segnale di fiducia, dunque, per il mercato del vino, e per il vino italiano, che in Usa è protagonista, e che si appresta a chiudere un 2021 di forte recupero dopo mesi difficili, ma senza eccedere in trionfalismi in vista di un 2022.
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