Nel 2024 le famiglie italiane hanno speso 920 milioni di euro per portare a tavola pesce, carni e salumi in occasione del Natale: in questo periodo la spesa delle famiglie aumenta del 30% rispetto agli 11 mesi precedenti, con circa 3 miliardi totali spesi solo per il cenone di Natale. La carne bianca, come polli, capponi e tacchini, è diventata la regina indiscussa dei consumi degli italiani, raggiungendo un consumo medio annuo per persona di circa 22 chilogrammi. Oltre il 90% degli animali allevati in queste filiere provengono da allevamenti intensivi: spazi chiusi, estremamente impattanti su territorio e ambiente, oltre che collegati a cambiamenti climatici e deforestazione, in cui gli animali sono forzati a crescere a ritmi troppo veloci. Le conseguenze di questo sistema di allevamento spesso sono visibili in forma di strisce bianche (white striping) nella carne di pollo in vendita nei supermercati. Anche per queste ragioni le scelte alimentari fatte in occasione delle festività natalizie possono fare la differenza. Ecco i 5 consigli di Essere Animali per un Natale più sostenibile e compassionevole, con menu alternativi a base vegetale.
Il primo consiglio è di abbandonare brodo e cappone ripieno.Piatti tipici della cucina italiana, l’usanza di mangiarli per Natale risale addirittura al Medioevo. Questa tradizione è arrivata fino ai giorni nostri e sono molte le famiglie che comprano il cappone durante le feste. Nel solo mese di dicembre vengono infatti macellati circa un milione di capponi. Proprio Essere Animali ha mostrato in una indagine che la produzione di capponi nasconde crudeltà come la castrazione senza anestesia, la macellazione senza stordimento, maltrattamenti e altre crudeltà come lasciare gli animali senza cibo né acqua anche per oltre 24 ore.
Il secondo suggerimento è quello di non consumare carne di agnello, ovvero l’abbacchio natalizio. Nella tradizione - cristiana e non solo - il sacrificio dell’agnello era legato a diversi momenti religiosi durante l’anno. Con il passare del tempo di questa ritualità è rimasto solo l’aspetto alimentare. Ancora oggi, infatti, nel nostro Paese il consumo di carne d’agnello raggiunge i picchi durante le festività di Pasqua e Natale. Molti agnelli però vengono trasportati dall’Est Europa proprio per soddisfare i consumi natalizi, in cui si registra un picco di importazioni. Nel 2024 sono arrivati più di 600.000 agnelli da paesi come Ungheria, Romania e Slovacchia, costretti a viaggi infiniti, al freddo, su camion inadeguati, ammassati gli uni sugli altri. Molti animali si ammalano o muoiono proprio a causa delle condizioni di trasporto;
Occorre poi, secondo Essere Animali, conoscere la verità dietro gli allevamenti di quaglie. Un’altra ricetta diffusa nel periodo natalizio sono infatti le quaglie ripiene, mentre le uova di quaglia sono considerate più “gourmet” e pregiate in cucina. Ma non tutti sanno che anche le quaglie vengono allevate in strutture intensive e non all’aperto, con numeri notevoli di produzione: solo nel 2024 in Italia ne sono state macellate oltre 8 milioni secondo i dati ufficiali della Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica. Le quaglie vengono allevate in gabbia, in ognuna delle quali sono ammassate circa 50 animali in spazi piccolissimi. Le gabbie in cui vengono confinate sono strutture spoglie di rete metallica, il cui pavimento può provocare malformazioni, gonfiori e ferite alle zampe. Adottare una dieta vegetale può ridurre di circa il 46% le emissioni di Co2, tagliare il consumo d’acqua del 7% e l’uso del suolo del 33% rispetto a un’alimentazione che comprende anche proteine animali. Un risultato che conferma quanto la scelta plant-based abbia un impatto concreto sul clima e sulle risorse naturali. Per questo a Natale Essere Animali invita a provare un menù delle feste vegetale, goloso e adatto a tutta la famiglia senza abbandonare la tradizione: sfogliatine, tortini “di bosco” serviti con besciamella, riso pasticciato con ragù vegetale, ravioli zucca e funghi, stracotto di seitan e cipolle, polpettone di ceci con verdure arrosto e salsa al prezzemolo e come dessert una stella di brioche cioccolato e arancia o una tenerina ai datteri.
Infine, non dimenticarsi di iscriversi a Veganuary 2026: dal 1 gennaio riparte Veganuary (vegan + january), la campagna globale che ha aiutato oltre 2 milioni di persone a provare l'alimentazione plant-based per un mese. Nata 10 anni fa nel Regno Unito, è arrivata in Italia nel 2020 grazie a Essere Animali, partner ufficiale dell’iniziativa.
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