Con 56.000 controlli dei Nas nel 2016 (una media di 150 al giorno) l’Italia è uno dei Paesi che ha più attenzione verso la sicurezza alimentare. Spesso, però, i controlli non bastano per contrastare la paura, ci vuole la prevenzione fatta direttamente dal consumatore. Ma come si può far sì che i consumatori possano scegliere dei prodotti sicuri? L’informazione chiara, trasparente e precisa sul cibo è fondamentale, che si parli di etichette, di allarmi alimentari o di divulgazione scientifica. A questi diversi aspetti della comunicazione alimentare era dedicato il Festival del Giornalismo Alimentare, che durerà anche oggi e domani, a Torino.
I diversi scandali alimentari degli ultimi anni, come la mucca pazza, hanno diffuso la paura nei consumatori, e una scarsa fiducia verso produttori e istituzioni: le etichette informative sono il primo passo verso la riconquista di questa fiducia. Ma è anche fondamentale imparare a leggerle: “Sulle etichette si trovano sempre più informazioni, un’enorme mole di dati che non riusciamo neanche a gestire: e qui entra in gioco la formazione”, ha spiegato Walter Bertozzi, che per Certiquality si occupa in particolare di certificare i parametri di sostenibilità ambientale dei prodotti. Oltre alla lettura delle etichette, però bisogna anche iniziare a distinguere la divulgazione scientifica dalle cosiddette “chiacchiere da bar”.
“Spesso chi parla molto di questi argomenti non ha la preparazione necessaria, mentre le figure competenti rimangono defilate e parlano poco”, ha commentato il dietologo Giorgio Calabrese.
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