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FIERAGRICOLA - IL PRESIDENTE DEL SENATO FRANCO MARINI: “BISOGNA ACCRESCERE L’INTEGRAZIONE FRA LE POLITICHE AGRICOLE ED ALTRI SETTORI STRATEGICI: TURISMO, COMMERCIO, TRASFORMAZIONE E RISTORAZIONE, AMBIENTE E PAESAGGIO”

“Lo studio dell’istituto di ricerca Nomisma è uno studio che offre spunti operativi e di riflessione per contribuire al consolidamento di uno dei settori di maggior rilievo per la nostra economia. Senza dubbio all’agricoltura italiana si offrono, oggi, nuove opportunità di sviluppo e di crescita legate all’ampliamento e alla sempre più rapida apertura dei mercati internazionali. In chiave di integrazione di filiera e di sviluppo della competitività rivolgo avanzo la raccomandazione la necessità di accrescere l’integrazione fra le politiche agricole ed altri settori strategici: turismo, commercio, trasformazione e ristorazione, ma penso anche all’ambiente e al paesaggio”: ecco, in sintesi, l’intervento del presidente del Senato, Franco Marini, a Fieragricola (Verona, 7/10 febbraio 2008).

La ricerca Nomisma - L’agricoltura italiana viaggia ancora a due velocità
La fotografia, scattata dall’istituto di ricerca bolognese Nomisma, si è basato su un campione di 461 imprese agricole italiane. I principali fattori di criticità risultano essere l’accesso al mercato finale (“un problema da risolvere per oltre il 60% dei sondati”, indica Denis Pantini, coordinatore dell’area Agricoltura e Industria agroalimentare di Nomisma), gli adempimenti amministrativi (la criticità supera il 65%) e la manodopera. Solamente il 16% del campione pensa che negli ultimi 10 anni si siano fatti passi in avanti per migliorare la situazione. L’agricoltura italiana viaggia ancora a due velocità.
Così, se da un lato cresce l’export agroalimentare (gli ultimi dati dell’Ice fissano a 24 miliardi di euro il valore delle esportazioni) e si consolida il mercato del vino, che pesa per più del 14 per cento sul totale commercializzato oltre i confini italiani, è la Spagna ad avere la meglio in un comparto strategico e caratterizzato da una forte specializzazione, come l’ortofrutta. Volano le pesche nettarine iberiche rispetto all’export italiano (+300% della Spagna contro il +4% italiano, nel periodo 1995-2006), così come le fragole (+34% per la Spagna, addirittura -50% per l’Italia) e il comparto agrumicolo che contrappone una crescita del 7% italiano e del 32% spagnolo.
Un altro problema rilevato dal campione di aziende riguarda il sistema bancario e creditizio: quasi un’azienda su due giudica problematico l’accesso al credito bancario, mentre il 21 per cento degli intervistati esprime una valutazione ancora più negativa.

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