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FILIERA CORTA, DALL’ESPERIENZA DELLA NUOVA COOPERATIVA MILANESE “AGRICULTURAMICA” ALLA NUOVA LEGGE SUL CONFEZIONAMENTO DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI: COSI’ SI DIFENDE IL “MADE IN ITALY”

Filiera corta, cioè il minor numero di passaggi possibile per far arrivare i prodotti della terra dal campo alla tavola. È la prima regola per un’agricoltura sostenibile, sposata anche da “Agriculturamica”, cooperativa milanese nata sotto la bandiera del “made in Italy”, che gestirà la raccolta dei prodotti dalle aziende agricole lombarde e le forniture a mense scolastiche e ospedaliere, a società di self service, distributori automatici e ristoranti del territorio. “Agricolturamica” sarà la referente per la raccolta e la consegna dei prodotti delle aziende agricole socie, accorciando la filiera e rendendo tracciabile e trasparente l’origine italiana di ogni alimento.

“Vogliamo creare un sistema unico di filiera in grado di valorizzare sia il complesso delle produzioni che le specificità delle singole aziende, in modo da sfruttare i punti di forza qualitativi di ciascuno attraverso nuove forme di commercializzazione”, ha spiegato Giorgio Scotti, a capo della cooperativa.

Che, da oggi, può contare su uno strumento in più: la legge approvata oggi all’unanimità in Commissione Agricoltura, che migliorerà le garanzie igienico-sanitarie e l’informazione sui prodotti ortofrutticoli destinati all’alimentazione. “Con l’approvazione di questo provvedimento rispondiamo alle legittime aspettative dei produttori e dei consumatori che chiedono regole certe in grado di garantire - spiega il Ministro delle Politiche Agricole Francesco Saverio Romano - la qualità in un settore in costante sviluppo come quello della quarta gamma”.

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