Nuove prospettive per la filiera del tabacco made in Italy: sono stati siglati ieri una serie di accordi strategici tra il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e della Foreste e i colossi del settore. A partire dalla multinazionale Philip Morris, che investirà 500 milioni di euro in 5 anni, destinati a circa 1.000 imprese agricole italiane che coltivano tabacco in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, per una filiera corta e integrata, secondo Coldiretti. “L’intesa firmata dal Governo con Philip Morris - afferma il vicepresidente del Senato Della Repubblica, Gian Marco Centinaio - assicura la continuità della presenza di questa importante multinazionale nel nostro Paese e sostiene la filiera del tabacco in Italia, con investimenti che riguardano sia la coltivazione che la trasformazione del prodotto”. Anche Bat (British American Tobacco) Italia scommette sul nostro Paese e investe 60 milioni di euro nei prossimi 3 anni, per l’acquisto di tabacco e per la digitalizzazione della filiera. Lo stesso per Jti (Japan Tobacco International), player di livello mondiale, con un progetto che offrirà ulteriore stabilità al comparto e alle sue maestranze, assicurando progettualità e una sostenibilità economica di lungo respiro.
Riguardo all’accordo con Philip Morris, Centinaio spiega: “mi piace sottolineare l’impegno che l’azienda garantirà nel campo dell’innovazione green e digitale e nella formazione dei giovani agricoltori. È un percorso essenziale per accrescere la produttività e la competitività del made in Italy agricolo ed è un bene che esso veda protagonista anche il settore del tabacco. Ho avuto l’opportunità di firmare accordi analoghi con Philip Morris da Ministro e da Sottosegretario all’Agricoltura e so bene quanto questa azienda punti sulla filiera tabacchicola italiana. I 500 milioni di euro di investimenti, che partiranno con l’intesa odierna, confermano l’importanza della partnership tra pubblico e privato per lo sviluppo dell’agricoltura 4.0”.
Sono 1.000 le imprese agricole italiane dedite alla tabacchicoltura, dalla selezione delle sementi fino alle tecniche di coltivazione, in un percorso attentamente sorvegliato, al fine di garantire un prodotto della migliore qualità possibile, secondo Coldiretti e l’Organizzazione Nazionale del Tabacco (Ont Italia), l’associazione di produttori italiana che rappresenta e supporta con trasparenza e integrità i tabacchicoltori, oltre ad essere il soggetto deputato a vendere tabacco greggio a Philip Morris Italia grazie all’accordo siglato.
L’impegno è quello di produrre ogni anno fino a 21.000 tonnellate di tabacco greggio italiano utilizzando buone pratiche di coltivazione e del lavoro, con l’obiettivo di dare continuità alla produzione ed investire sulla sostenibilità eco-energetica e sulla digitalizzazione. Si tratta, spiega la Coldiretti, della più rilevante fornitura di tabacco a livello europeo, con un impatto economico diretto, indiretto e indotto stimato in oltre 230 milioni di euro e un risvolto occupazionale di 28.700 addetti impiegati nelle diverse regioni sul totale Italia. L'Italia è infatti il primo produttore di tabacco greggio dell'Unione europea, con il 30% del totale, anche se la tabacchicoltura è diffusa oggi in 6 regioni, dal nord al sud della penisola, di cui la quasi totalità in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, in Italia vengono coltivate tutte le varietà di tabacco, ad eccezione dei tabacchi orientali, prodotti solo in Grecia e Bulgaria.
Un ulteriore conferma dell’importanza della tabacchicoltura italiana arriva anche dall’investimento di Bat Italia, colosso mondiale del settore per l’acquisto di tabacco italiano e per la digitalizzazione della filiera, secondo il protocollo d’intesa siglato con il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. Bat ha annunciato per il 2023 un investimento fino a 60 milioni di euro per l’acquisto di 15.000 tonnellate di tabacco italiano delle varietà Burley, in Campania, e Virginia Bright, in Veneto e Umbria. La nuova intesa garantisce un ulteriore supporto alle circa 400 aziende della filiera agricola di Bat Italia, che conta circa 6.000 addetti e che oggi, come tutta l’agricoltura italiana, si trova ad affrontare difficoltà senza precedenti, legate soprattutto all’incremento dei costi energetici, delle materie prime agricole e alla siccità. In questo senso, nel confermare il sostegno economico alla tabacchicoltura italiana, Bat ha riconosciuto ulteriori 2 milioni di euro per fronteggiare il caro energia rispetto all’investimento effettuato nel 2022. Bat ha inoltre rinnovato la partnership con H-Farm Innovation, per la digitalizzazione della filiera con soluzioni agritech. “Accogliamo con soddisfazione il progetto di BAT a sostegno della filiera tabacchicola italiana, che conferma il suo ruolo strategico nell’economia del Paese” ha dichiarato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura.
Per l’accordo tra il Ministero Jti, secondo player nel mercato italiano del tabacco, “rappresenta un valido modello di collaborazione e sviluppo per il consolidamento e la competitività delle filiere agricole del nostro Paese e, nello specifico, farà bene al settore tabacchicolo italiano, dando linfa vitale a interi territori”: così il presidente nazionale Cia - Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo alla sigla dell’intesa che porterà all’acquisto, da parte di Jti, di tabacco italiano per i prossimi 3 anni. L’accordo, con Cia protagonista, coinvolgerà centinaia di aziende italiane e migliaia di lavoratori del settore, principalmente tra Umbria, Campania e Veneto.
“Il futuro della filiera italiana del tabacco passa attraverso due concetti imprescindibili: sostenibilità e innovazione. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste è al fianco delle nostre aziende produttrici e dell’intera filiera in questo processo di innovazione e sostenibilità. Una vicinanza evidenziata dall’evento odierno, nel quale, al Masaf, sono state convocate tutte le principali manifatture, per la sigla di un accordo foriero di investimenti, che avranno una durata triennale, in grado quindi di garantire una progettualità di lunga durata alle aziende impegnate nella filiera tabacchicola italiana” ha affermato il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Patrizio Giacomo La Pietra.
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