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FINANZIARIA - “UNA PRESA IN GIRO PER GLI AGRICOLTORI ITALIANI. AGEVOLAZIONI ASSOLUTAMENTE INSUFFICIENTI E IGNORATI DI NUOVO I PROBLEMI DEL SETTORE PRIMARIO”: COSI’ IL PRESIDENTE DELLA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI GIUSEPPE POLITI

“Una totale presa in giro per gli agricoltori italiani. La proroga dal primo agosto scorso della fiscalizzazione degli oneri sociali e le agevolazioni per favorire la proprietà coltivatrice sono assolutamente insufficienti. Ancora una volta sono stati ignorati i gravissimi problemi del settore primario. Servivano interventi urgenti e concreti per dare un reale sostegno alle aziende oggi in grande affanno, ma ci troviamo unicamente misure che appaiono come dei semplici palliativi. Per questo la nostra mobilitazione proseguirà con la massima determinazione e nei prossimi giorni ci saranno iniziative, anche di carattere unitario, sul territorio e a livello nazionale”. Così il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta il maxiemendamento alla Legge di Stabilità (che ha sostituito la vecchia Finanziaria) presentato dal Governo e in discussione alla Camera dei Deputati.

“Lo stesso balletto, in commissione Bilancio della Camera, sull’ammissibilità o meno dell’emendamento riguardante le agevolazioni fiscali in agricoltura - aggiunge Politi - dimostra quanto poco interesse c’è per il mondo agricolo. Da anni assistiamo ormai ad una vera farsa nei confronto degli agricoltori. Tante promesse, ma poi tutto si risolve nella classica bolla di sapone”.

Per Politi “è vero che tra le nostre richieste c’era proprio quella della proroga della fiscalizzazione, ma è altrettanto vero che sollecitavamo la definitiva stabilizzazione del sistema di agevolazioni contributive. Adesso con l’emendamento ci troviamo una proroga, di cui non c’è una scadenza. Ma la copertura, di 86 milioni di euro, è appena sufficiente per arrivare al prossimo 31 dicembre. E poi che cosa succederà? Una cosa è certa: i nostri agricoltori - sottolinea il presidente della Cia - dovranno fronteggiare di nuovo oneri che sono diventati insostenibili. E tutto questo ci appare quanto mai assurdo e ingiusto verso un mondo, appunto quello agricolo, che sta vivendo una delle crisi più difficili e complesse degli ultimi trent’anni”.

“Le aziende agricole avevano bisogno di ben altri e più consistenti provvedimenti Era, ad esempio, indispensabile - conclude Politi - la reintroduzione del bonus gasolio per le serre, visto che proprio la ‘voce petrolifera’ è quella che sta condizionando sempre di più la gestione aziendale. Ma questo è stato puntualmente ignorato. Pertanto, torneremo in piazza e la nostra protesta sarà molto forte. Vogliamo un cambiamento radicale nei confronti di un settore che, nonostante le difficoltà, è vitale e racchiude risorse e potenzialità importanti per contribuire alla crescita del sistema socio-economico del nostro Paese”.

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