In un 2019 non brillantissimo per il mercato dei fine wine, almeno stando agli indici del Liv-Ex, l’Italia sta vivendo una piccola “golden age”. A testimoniarlo anche la “Top 100 Most Searched-For Wines” di Wine-Searcher che, attualmente, vede ben 5 etichette del Belpaese tra i 15 vini più ricercati al mondo, e ben 3 tra le prime 5. Compresa la n. 1 assoluta, il Sassicaia della Tenuta San Guido, icona del grande vini italiano che continua a collezionare primati, davanti ad un mostro sacro del vino mondiale, Chateau Mouton Rothschild, e ad un altro dei simboli del vino d’eccellenza del Belpaese, l’Ornellaia. Al n. 4 un altro grande di Francia e Bordeaux, Chateau Lafite Rothschild, che precede ancora un simbolo del tricolore enoico, il Solaia di Antinori. E ancora, in questo valzer italo-francese, se al n. 6 c’è uno degli Champagne più prestigiosi del mondo, il P2 Plenitude di Dom Perignon, al n. 7 c’è il vino italiano che va per la maggiore nelle grandi aste internazionali, il Masseto. A chiudere la top 10 un trittico tutto di Champagne, ovvero il Blanc de Blancs Millesimè di Ruinart, il Brut, ancora di Dom Perignon, ed il Rosè di Jacques Selosse. Appena davanti, al n. 11, ovvero il Montiano di Falesco, la storica tenuta della Famiglia Cotarella. E, in una top 100 che, nel complesso numerico, dominata dalla Francia, l’Italia piazza altri due grandi vini, il Tignanello, ancora di Antinori, al n. 33, ed il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, al n. 73.
Un piccolo primato che, benchè, probabilmente, temporaneo, è un buon segnale per i fine wine del Belpaese e per il settore nel suo complesso.
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