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IL TREND

Fine wine, il mercato continua a crescere. Bene l’Italia, volano Borgogna e Champagne

I dati del Liv-Ex. Da inizio anno il Liv-Ex 100 a +8,6%, per il Liv-Ex 1000 11 mesi ininterrotti di crescita da agosto 2020

Nei mesi più duri della pandemia, con un mercato del vino complessivamente in crisi, il segmento del collezionismo di fine wine non ha conosciuto battute di arresto. Un trend costante, che se confermato anche per questo mese, avrà fatto registrare 12 mesi di crescita continua. Almeno a guardare il Liv-Ex 1000, l’indice più ampio del Liv-Ex, la piattaforma di riferimento del mercato secondario dei grandi vini di lusso, che, da agosto 2020 a luglio 2021, ha vissuto 11 mesi di ininterrotta crescita, con un +6,85% da inizio anno.
E, se nel 2020 a guidare la crescita era stato l’Italy 100, indice dedicato ai grandi vini del Belpaese
(di cui dopo l’aggiornamento degli ultimi giorni fanno parte tre etichette di Gaja, il Barbaresco delle annate dalla 2008 alla 2017, il Sorì San Lorenzo dalla 2007 alla 2017, esclusa la 2012, così come per lo Sperss, ma con annate dalla 2006 alla 2016, e ancora il Barolo Monfortino Riserva delle annate dalla 2000 alla 2002, dalla 2004 alla 2006, e poi 2008, 2010, 2013 e 2014, i grandi Supertuscan come il Sassicaia della Tenuta San Guido, il Solaia ed il Tignanello di Antinori e il Masseto e l’Ornellaia del gruppo Frescobaldi, tutti con le annate dalla 2009 alla 2017, e ancora il Toscana Sangiovese di Case Basse di Gianfranco Soldera, con le annate dalla 2006 alla 2016, ad eccezione della 2010), ora che l’Italia è la regione che cresce meno delle altre, nonostante un importante +3,8% da inizio anno, a spingere sull’acceleratore sono soprattutto il Burgundy 150, in crescita del +9,8%, lo Champagne 50, a +8,5%, ed il Rest of the World 60 a +8%, ma ha ripreso la sua corsa Bordeaux, con il Bordeaux 500 a +5,05%, ed il Bordeaux Legends 40 a +5,97% da inizio anno.
A testimoniare la salute del mercato, anche la performance del Liv-Ex Fine Wine 100, indice di riferimento della piattaforma, in crescita da inizio anno del +8,6% (e che per l’Italia annovera il Barolo 2014 di Barolo Mascarello, il Barolo Villero 2013 di Brovia, lo Sperss 2013 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, le annate 2014, 2015 e 2016 di Sassicaia, la 2014 e 2015 di Masseto, la 2013 e 2015 di Ornellaia, la 2015 del Solaia e le 2015 e 2016 del Tignanello).

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