Finite le Olimpiadi, a Rio de Janeiro si alza il velo sulle Paralimpiadi, di scena dal 6 al 17 settembre, e a Casa Italia Davide Oldani lascia il posto a Chef Rubio, volto del programma cult “Unti e Bisunti”, scelto dal Comitato Paralimpico come chef ufficiale per il suo costante impegno sociale in cucina, tra i fornelli della Parrocchia dell’Imaculada Conception nel cuore della Rocinha, la favela più grande di Rio a pochi chilometri dai siti olimpici. In menu piatti regionali italiani realizzati con ingredienti freschi del Brasile, appuntamenti e video-pillole su Twitter, la video Rubrioca web quotidiana e le foto-notizie per la Gazzetta dello Sport.
L’offerta messa a punto da Chef Rubio è nel segno dell’integrazione tra persone, popoli e culture, in particolare quella italiana e la brasiliana. Pasta alla Norma, riso patate e cozze, parmigiana, cacio e pepe, zuppa di pesce, lasagne, pesto, cotoletta alla milanese sono solo alcune delle ricette in programma che segneranno le tappe di un ideale “Giro d’Italia” del gusto, con il rifornimento di materie prime sempre fresche provenienti direttamente dai mercati locali di Rio. A mensa, gli atleti azzurri con disabilità potranno contare su un antipasto, primo, secondo, contorno, dolce o frutta e saranno assecondate tutte le esigenze vegane e per celiaci. Rubio in totale gestirà 12 cene con una media di 150 coperti a sera.
Nello staff di Chef Rubio ci saranno la executive chef Fernanda Morici Longobardo e il miscelatore Edgardo Fontana, con cui il cuoco di Casa Italia presenta in anteprima a Rio il progetto “Miniature”, ovvero mini-degustazioni di cibo studiate in abbinamento con drink alcolici e analcolici che saranno serviti in apertura e chiusura delle cene. “Piccoli spunti” di gusto in un gioco di abbinamenti complementari che esaltano la contaminazione di idee, tradizioni, gestualità e sensibilità e restituiscono a chi le assaggia una nuovo concept di cucina che si compie in “un sorso e in un morso”. “A tavola come nella vita - racconta Rubio - non sono ammesse barriere, tutti ci cibiamo degli stessi piaceri”.
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