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FIORENTINA: TORNA LA FIDUCIA E RIPARTONO CONSUMI DI CARNE. RICERCA DI PIEPOLI: L'81% DEGLI INTERVISTATI CREDE IN QUALITA' ITALIANA

Torna la fiducia e la bistecca riconquista la tavola degli italiani. Sul 2001, anno della crisi da "mucca pazza" e del divieto Ue sulla "bistecca fiorentina", i consumi di carne bovina sono infatti in crescita del 2%. A renderlo noto è uno studio dell'Istituto Piepoli commissionato dall'ufficio del Commissario Straordinario di governo per l'emergenza Bse. L'occasione per diffondere i risultati della ricerca è venuta oggi dalla manifestazione "Bentornata fiorentina", tenuta a Roma nel Quartiere Testaccio, alla presenza dei ministri delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, e della Salute, Francesco Storace.

Secondo i dati emersi dalla ricerca, è elevata (71%) la credibilità del sistema dei controlli sulla qualità e sicurezza della carne bovina italiana e ben l'81% degli intervistati ha fiducia nella qualità della carne bovina italiana. Il 54%, poi, considera la carne italiana migliore di quella degli altri Paesi europei e il 65% del campione non teme più rischi conseguenti alla Bse.

Il sondaggio aveva lo scopo di conoscere il pensiero degli italiani in merito alla qualità e sicurezza della carne bovina, con particolare attenzione alla recente decisione della Comunità Europa di riammettere sul mercato la "fiorentina", a partire dall'1 gennaio 2006. E il campione intervistato si è dimostrato attento a questo tema, se si considera che per il 97% ha affermato di essere a conoscenza della riammissione della fiorentina sul mercato.

"Dalla ricerca si evidenzia il fatto che la gente ha tirato un sospiro di sollievo - sostiene il presidente dell' istituto, Nicola Piepoli - i quattro quinti degli italiani sono favorevoli a questa ripresa, purché ci sia una garanzia data dall' etichettatura e dal governo".

L'emergenza della Bse ha innescato un meccanismo virtuoso; ne è convinto Alemanno per il quale "la Bse ci ha insegnato ad essere più attenti alla qualità e alla sicurezza alimentare, abbiamo ereditato due buone pratiche: il divieto assoluto di farine animali e la certificazione per ogni capo macellato; è un successo di tutti che può rappresentare un volano per la ripresa del settore delle carni bovine".

Soddisfazione per il ritorno della fiorentina è stata espressa anche da Storace che ha sottolineato come "questi cinque anni sono stati anni di purgatorio, abbiamo tutti sofferto per la mancanza della fiorentina, della bistecca, ma la nostra è stata una battaglia vincente".

Grande importanza nella vicenda della Bse ha avuto anche l'etichettatura che, secondo il direttore generale della tutela del consumatore del ministero delle Politiche agricole, Cristiano Carocci, "almeno per la carne, è perfettamente comprensibile e decifrabile; l'invito ai consumatori è di leggere l'etichetta con sempre maggiore consapevolezza, per conoscere l'intero percorso del prodotto".

Atmosfera di festa, dunque, a Testaccio perché si tratta della "conclusione ideale dell'emergenza Bse", ha sostenuto Giacomo Gatti, Commissario Straordinario di governo per l'emergenza Bse e Blu Tongue, per il quale c'é "una legittima rivendicazione d'orgoglio per il nostro Paese che ha saputo affrontare con grande capacità l'emergenza".

Oggi, infatti, ha sottolineato Gatti, "l'Italia è il Paese con il più basso rischio di Bse in Europa; siamo all'avanguardia, non solo per la carne bovina ma anche sui controlli nelle altre filiere della carne". Dello stesso avviso il sottosegretario alla Salute con delega alla veterinaria, Cesare Cursi, che ha potuto testimoniare "in sede europea la mancanza di giustificazioni sanitarie al mantenimento del divieto di poter consumare la fiorentina".

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