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FIPE: LA PASQUA TRISTE DEGLI ITALIANI … LA COLDIRETTI DISTRIBUISCE LE UOVA AI BAMBINI TERREMOTATI DELL’ABRUZZO. 400 MILIONI DI UOVA RUSPANTI BATTONO CIOCCOLATO

Clima mesto per la Pasqua degli italiani. La ricorrenza della Resurrezione così a ridosso del dramma in corso in Abruzzo ha attenuato notevolmente il clima di serenità e di gioia tipico di questa festa. Le ferite profonde inferte fisicamente e moralmente agli italiani si ripercuotono anche nel comportamento in occasione di questa festività.
Il clima di difficoltà economica aveva già condizionato le scelte dei consumatori ed è stato appesantito dalla tragedia del terremoto. Soprattutto quest’ultimo evento sembra aver influito sulle tradizioni. Gli italiani non sembrano avere molta voglia di acquistare abbacchi, capretti, colombe e uova di cioccolato e molti di loro vivrebbero il pranzo al ristorante in dissonanza con l’umore triste di questi giorni.
Da un’analisi del centro studi Fipe risulta che nonostante la quasi totalità dei ristoranti tradizionali (94,5% pari a 54.000 unità) sarà aperto, saranno non più di 4,3 milioni gli italiani che sceglieranno di stare fuori casa, generando una spesa di circa 182 milioni di euro. Notevole è il numero dei ristoratori pessimisti (40,9%) pessimista a cui si aggiunge la percentuale (59,1%) di coloro che non prevedono grandi variazioni rispetto allo scorso anno. I prezzi contenuti per il pranzo tutto compreso (42 euro) non riusciranno, secondo l’indagine, a distrarre la popolazione dal clima di difficoltà. Il calo nei ristoranti sarà soprattutto da parte dei residenti.
“È una situazione brutta e triste - ha commentato il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani - ed è comprensibile questa reazione. La misura del dolore è data proprio dalla rinuncia ai simboli della tradizione, come il consumo di abbacchio e altri piatti tradizionali”.
Pasquetta, giornata in cui tradizionalmente si preferisce la scampagnata al ristorante, vedrà una percentuale di locali chiusi di poco superiore a quella del giorno prima, con risultati di fatturato per il 58% dei ristoratori in linea con l’anno precedente. Si prevedono 2,6 milioni di clienti per un incasso stimato in poco più di 105 milioni di euro che farà salire ad oltre 287 milioni e mezzo di euro la spesa complessiva delle due giornate. L’offerta di un menu “tutto compreso” sarà praticata da oltre il 77,8% dei ristoranti con un prezzo medio leggermente inferiore a quello dell’anno scorso (40,30 euro contro i 41 del 2008) pari cioè a una flessione del 1,7%. La clientela di Pasquetta sarà composta per il 33,2% da gruppi di amici e per il 24,2% da singole famiglie, prevalentemente turisti italiani (48,4%) di età giovane (64,5%).

Dalla Coldiretti uova ai bambini terremotati. 400 milioni di uova ruspanti battono cioccolato
Sode per la colazione, dipinte a mano per abbellire le case e le tavole apparecchiate o consumate in ricette tradizionali o in prodotti artigianali e industriali saranno circa 400 milioni le uova “ruspanti” consumate nella settimana di Pasqua. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che si tratta di un numero superiore di quasi 10 volte a quelle di cioccolata che, insieme alle colombe, la Coldiretti offre a Pasqua ai bambini terremotati dell’Abruzzo nel campo base, centro Ara, zona industriale di Bazzano, alle porte dell’Aquila.
Una tradizione, quella delle uova “naturali”, che - sottolinea la Coldiretti - resiste nel tempo con piatti come “vovi e sparasi” in Veneto, torta pasqualina in Liguria, la pastiera in Campania e la scarcedda in Basilicata continuano a rimanere presenti sulle tavole della Pasqua.
A gustare queste specialità saranno sicuramente i centoventimila italiani che hanno scelto di pernottare in agriturismo durante le vacanze di Pasqua che un italiano su quattro trascorrerà nel verde delle campagne o nei parchi e riserve naturali di cui l’Italia è particolarmente ricca, secondo le elaborazioni Terranostra-Coldiretti su dati Swg-Confesercenti.
Complessivamente si stima che - precisa la Coldiretti - gli italiani spenderanno quasi 75 milioni di euro nell’acquisto di uova di gallina da consumare direttamente o nella preparazione di primi piatti e dolci, con un risparmio notevole rispetto alla cifra spesa per quelle dolci di cioccolato. Si rispetta quindi la tradizione che fa risalire l’usanza di considerare l’uovo come simbolo di rinascita e buon augurio in Occidente al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II crociata e per festeggiarlo - ricorda la Coldiretti - il capo dell’Abbazia di St. Germain des Près gli donò metà dei prodotti delle sue terre, incluse un gran numero di uova che furono poi dipinte e distribuite al popolo. Una usanza tramandata dai persiani che, già cinquemila anni fa, festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio delle uova “portabene” contro pestilenze e carestie secondo un rito che resiste ancora ai giorni nostri. Tanto che - continua la Coldiretti - in occasione della Pasqua si svolgono numerose feste in suo onore.
Negli ultimi 30 anni - precisa la Coldiretti - i consumi nazionali di uova sono aumentati raggiungendo la cifra record di 13 miliardi di pezzi all’anno che significa una media di circa 218 uova a testa, quasi interamente made in Italy. Le uova di gallina - sottolinea la Coldiretti - hanno rinnovato la gamma delle tipologie offerte e il proprio styling con un sistema di etichettatura obbligatorio che consente di distinguere tra l’altro la provenienza e il metodo di allevamento con un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (esempio It), seguono le indicazioni relative al codice Istat del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore. A queste informazioni si aggiungono - conclude la Coldiretti - quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (xl, l, m, s).

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