Quando Caterina de’ Medici partì dalla sua Firenze per andare in Francia, dove avrebbe sposato Enrico di Valois, futuro re di Francia, portò con sé cuochi e pasticceri fiorentini, toscani e siciliani, destinati a fare scuola ed a porre le basi della cucina francese, ispirando cuochi come La Varenne, De Masseliert, Valet, De la Chapelle, Carême, Ecoffier, che, grazie all’esempio “italiano”, per quanto l’Italia fosse ancora tutta da “costruire”, riformarono l’antica cucina francese di tradizione medievale, traghettandola nella modernità. A Caterina, secondo il racconto di storici e cuochi dei secoli passati, si devono le salse, l’uso delle rigaglie, l’olio d’oliva, le crespelle, gli spinaci, i fagioli, i piselli, i carciofi, ma anche la cucina dei volatili all’arancio, la pasta (maccheroni, tagliatelle e lasagne), i sorbetti di frutta ed i gelati di zabaione e crema, assieme a una serie di ricette e all’uso di tovaglie damascate e delle forchette. Insomma, l’egemonia che dal Seicento la cucina francese conquista sul mondo occidentale ha forti radici fiorentine, più ancora che italiane, una storia che Firenze celebra stasera in occasione del Cinquecentenario della nascita di Cosimo I e Caterina de’ Medici, con una serie di iniziative che approfondiranno i legami gastronomici tra Italia e Francia, e il mito della tavola che ruota attorno alla figura della giovane duchessina di Firenze, poi divenuta regina di Francia.
Sarà anche ricreato il menù e l’atmosfera del banchetto di nozze di Caterina de’ Medici andato in scena il 28 ottobre del 1533, nel matrimonio a Marsiglia con Enrico di Valois, futuro re di Francia. Primo incontro al Mercato Centrale, in cui si è discusso se sia stata davvero Caterina a portare la forchetta sulla tavola d’Oltralpe, o se è ai suoi cuochi che si deve l’introduzione dei carciofi, dei meloni, dei sorbetti e della crema frangipane, in una conferenza guidata da Pascal Brioist, storico francese del Rinascimento e dell’età moderna, protagonista anche della conferenza-cena, di scena all’Istituto Francese e poi all’Enoteca Pinchiorri, con al centro il menù di nozze di Caterina de’ Medici, ma anche il cerimoniale, le musiche e le danze che animavano il banchetto, l’allestimento della tavola e la presentazione dei piatti, con gli interventi di Anna-Maria Evangelista, docente di storia della cucina e Annie Féolde, chef del “tre stelle Michelin” Enoteca Pinchiorri. Tra i piatti, lingua di bue in fricassea e zeppole alla romanesca, pasticcetti sfogliati d’animelle, tortelletti coperti di cacio, zucchero e cannella, torta di polpa di anguilla e spinaci, e ancora, pasticcio con fagiano, seguito da una lunga serie di dolci.
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