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FORSE NEL 2003 IL RITORNO DELLA FIORENTINA SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Potrebbe essere l'anno del ritorno della fiorentina sulle tavole degli italiani che l'Unione Europea ha messo al bando da quasi ventuno mesi dopo che nel Consiglio dei Ministri agricoli dell'Unione Europea il 29 gennaio 2001 era stata assunta la decisione di eliminare la colonna vertebrale dai bovini di età superiore a dodici mesi.
Se la fiorentina tornerà veramente in tavola, sarebbe possibile dare ulteriore slancio all'allevamento della razza chianina, la prestigiosa razza di origine umbro-etrusca, allevata da almeno 2200 anni, dalla quale si ottiene con la macellazione a 168 mesi la tradizionale fiorentina. Il boom della chianina è la più efficace rappresentazione dell'interesse crescente di allevatori e consumatori nei confronti delle razze italiane da carne dopo la vicenda bse.
Secondo stime dell'agenzia agricola Arsia Toscana, gli allevamenti della carne chianina dopo la crisi "mucca pazza" sono cresciuti, con 100.000 capi allevati in Italia, pari a una crescita del +13,6% delle aziende impegnate nel settore (da 707 del 2000 a 803 nel 2001) e del +9,3% del patrimonio di vacche (da 28.455 nel 2000 a 30.411 nel 2001). Nel 2001 sono crollati i consumi di carne bovina in Italia con una riduzione media annua del 28%, che ha significato una riduzione di oltre 2 miliardi di euro di fatturato nel comparto dei bovini da carne. Nel 2002 si é verificata una ripresa con un aumento dei consumi stimato pari al 10% per un ammontare di 1,4 milioni di tonnellate a livello nazionale ed una leggera crescita della produzione italiana di carni bovine che passa da 934mila tonnellate del 2001 a 955mila tonnellate, segnando un più 2,5% su base annua.

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