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FOTOVOLTAICO & AGRICOLTURA: ANCORA UN ENIGMA PER MOLTI. ALLA LUCE DEL RECENTE DECRETO LEGISLATIVO, I DOTTORI IN SCIENZE AGRARIE E FORESTALI (ADAF) A CONVEGNO (LATINA, 25 MARZO) PER FUGARE I POSSIBILI DUBBI

Molti sono ancora i dubbi che permangono, in particolare nel settore agricolo, su cosa davvero è cambiato con il nuovo decreto legge. Il provvedimento del Governo, nel recepire la direttiva europea sulle rinnovabili, definisce i principi sui quali con successivi decreti attuativi, appunto, saranno applicate le regole e gli incentivi per la produzione di “energia pulita” per i prossimi dieci anni. Se da un lato dunque si regolarizza il fotovoltaico, dall’altra, preoccupano i tagli previsti agli incentivi che di fatto scoraggiano l’uso di energie rinnovabili. Per fare più chiarezza sulla vicenda è stato porgrammato dai Dottori In Scienze Agrarie e Forestali (Adaf) un dedicato a tutti i soggetti coinvolti nel comparto con l’obiettivo di esaminare, alla luce del recente, l’utilizzo degli impianti fotovoltaici nell’azienda agricola sotto il profilo autorizzativo, tecnico, economico, normativo e fiscale (info: www.adaflatina.it).
Il convegno “Fotovoltaico in agricoltura - Opportunità di Integrazione del Reddito Agricolo”, ha come temi fondamentali, i sistemi di conversione fotovoltaica, usati nel pieno rispetto dell’ambiente, del paesaggio e dei terreni agricoli. Il fotovoltaico sarà, quindi, analizzato come possibilità di integrazione del reddito agricolo utilizzando le superfici dei tetti degli edifici rurali, delle coperture delle serre, degli ombrai e di eventuali aree marginali, in modo da costituire per l’agricoltore una nuova attività e, per noi tutti, una occasione per la difesa dell’ambiente e del territorio rurale. La “produzione” di energia elettrica, da fonte fotovoltaica, sarà esaminata anche nell’ambito del concetto di multifunzionalità dell’agricoltura, settore capace di fornire beni e servizi derivanti da attività culturali, agrituristiche, di tutela ambientale, artigianali e sociali, che non alterano l’originale vocazione del comparto.
Il fotovoltaico sarà esaminato, infine, anche sotto il profilo di resa degli investimenti e di concreta opportunità di integrazione del reddito agricolo che non è assolutamente secondaria, se si considera che un impianto di 200 Kw, che occupa una superficie di appena 1.350 metri quadrati, alle attuali tariffazioni può produrre un reddito annuale di 40.000 al netto delle spese di manutenzione, assicurazione e della rata del mutuo dell’investimento iniziale (550.000 euro). Un’azienda agricola, al fine di conseguire un simile risultato, dovrebbe coltivare: 260 ettari di frumento, o 220 ettari di girasole, oppure ancora 40 ettari di pomodoro da industria, investendo 200.000 euro all’anno.

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