Facile, nessuno ci aveva pensato prima, anche perché in Francia equivale ad un sacrilegio: prendere comuni bottiglie di champagne Dom Perignon, staccare delicatamente l’etichetta, appiccicarne una falsa della preziosa “cuvée” 1959, stimata fra i 5.000 e i 7.000 euro a bottiglia e venduta all'asta di recente per 53.978 euro. La truffa con le bollicine, secondo il quotidiano parigino “France Soir” , è opera di “abili e opportunisti falsari italiani”. Secondo lo stesso quotidiano, il gruppo Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy), proprietario della prestigiosa etichetta che porta il nome del frate domenicano inventore del metodo Champenois, ha fatto avviare un’inchiesta a livello internazionale.
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