Dopo la scarsa, scarsissima vendemmia 2017, il 2018 dovrebbe essere all’insegna dell’abbondanza. Almeno, tra i filari di Francia, secondo le prime stime di Agreste, il servizio statistico del Ministero dell’Agricoltura francese. Che, allo stato attuale, parlano di una produzione potenziale di 46,8 milioni di ettolitri, il 27% in più del millesimo scorso, ed il 7% in più della media quinquennale. Questo non vuole dire che sia tutto semplice: in Languedoc e a Bordeaux, per esempio, molti produttori sono alla prese con muffe e marciumi per le abbondanti piogge, in quella che, in generale, si preannuncia come un’annata precoce, rispetto alla norma, ma non come la 2017. In particolare, tra le grandi denominazioni francesi, la produzione di Champagne è prevista in crescita del 56% sul 2017, intorno ai 3,5 milioni di ettolitri, a Bordeaux del +49%, sui 5,5 milioni di ettolitri, ed i Borgogna e Beaujolais la crescita prevista è del +11%, sui 2,5 milioni di ettolitri, ma in aumento sono tutti i territori transalpini, dallo Jura (+154%, 117.000 ettolitri) a le Charentes (+32%, a 9,1 milioni di ettolitri), dall’Alsazia (+28%, 1,2 milioni di ettolitri) alla Valle della Loira (+27%, a 2,8 milioni di ettolitri), dalla Languedoc-Roussillon (+19%, a 12,4 milioni di ettolitri) alla Valle del Rodano e la Provenza (+16%, a 4,8 milioni di ettolitri), per citarne alcune.
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