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CRISI DEL SETTORE

Francia, presentato un emendamento per la non negoziabilità del prezzo del vino

Un deputato del Medoc propone di cambiare la legge in vigore per combattere il fenomeno dei prezzi troppo bassi pagati per i vini sfusi
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Rimangono bassi i prezzi all’ingrosso a Bordeaux

Le vendite di vino sfuso in Francia, in particolare a Bordeaux, registrano prezzi irrisori, decisamente troppo bassi rispetto ai loro costi di produzione, alimentando così una spirale di deflazione: ecco perché un deputato del Medoc propone di estendere anche al vino la non negoziabilità del prezzo, il cosiddetto “floor price”, legge già in vigore per le materie prime agricole.

Grégoire de Fournas del Rassemblement National (partito di estrema destra, ndr) ha presentato un emendamento alla legge cosiddetta “Egalim 2” del 19 ottobre 2021 (che introduceva nuovi meccanismi di regolamentazione e trasparenza a beneficio di una migliore remunerazione degli agricoltori francesi) per inserire il vino - che al momento non è compreso - nell’elenco delle materie prime agricole non negoziabili e garantire così una migliore remunerazione dei viticoltori: potrebbe essere una soluzione per la spirale deflazionistica che investe interi settori del vigneto francese. Al momento questa proposta è stato accolta con scetticismo. Secondo il deputato bordolese Pascal Lavergne “serve prudenza, perché l’emendamento equivale a considerare il vino un prodotto agricolo come un altro. Solo che non esiste un vino come gli altri, con gli stessi costi di produzione: sarebbe pericoloso abbassare i prezzi”.

Per superare questa riluttanza Grégoire de Fournas si dichiara pronto a proporre un sub-emendamento che fissi una durata limitata della sperimentazione, o un successivo step di revisione per valutarne l’efficacia. Il nesso normativo tra prezzo di vendita, prezzo di costo e remunerazione della viticoltura è tanto più spinoso a Bordeaux in quanto i prezzi all’ingrosso rimangono bassi e una parte consistente dei viticoltori è economicamente in rosso, guadagnando meno del salario minimo. Per difendere il suo emendamento, Grégoire de Fournas sottolinea che l’introduzione del vino nella legge Egalim 2 “è di interesse generale. Non ci sarà nessun miracolo, ma ci permetterebbe di recuperare un po' di margine. È una risposta efficace e rapida alla crisi del vino. Ovviamente non risolverà tutto, dobbiamo continuare a lavorare su altre soluzioni, come lo sradicamento”. Secondo de Fournas, il suo emendamento “eviterebbe di vedere sugli scaffali bottiglie da meno di 2 euro, il che è catastrofico per i vini di Bordeaux”.

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