Un itinerario oleo-turistico tra frantoi, agriturismi, musei e ristoranti: consisterà in questo "Frantoi aperti", che il prossimo week-end, il 5 e 6 novembre, trasformerà l' Umbria nella capitale italiana dell' olio extravergine d' oliva, proprio in un'annata che, dal punto di vista della quantità prodotta, non promette nulla di buono, con un calo previsto di 30 mila quintali rispetto all' anno scorso. Giunto alla sua ottava edizione, l' appuntamento è organizzato dal Centro agroalimentare dell' Umbria, e verte sia sull'apertura dei frantoi ai visitatori sia sull' individuazione di percorsi turistico-culturali. Tappe dell' iniziativa saranno centri umbri come Spello, Trevi, Spoleto, Giano dell' Umbria, Montefalco e l' Isola Polvese, e saranno coinvolti nell' iniziativa 25 frantoi, dieci musei, dieci strutture agrituristiche ed undici ristoranti dell' olio. "L' apertura dei frantoi - ha detto il coordinatore delle "Città dell' olio umbre", Paolo Morbidoni - ha uno scopo didattico volto ad accogliere i viaggiatori del gusto, desiderosi di conoscere le tecniche di estrazione dell' olio e gli uomini che fanno la storia di questo prodotto. Allo stesso tempo, il frantoiano potrà far conoscere il proprio prodotto direttamente al consumatore finale, consentendogli di incrementare il cosiddetto mercato corto". Quest’anno si stima che la produzione di olio extravergine d’oliva sarà di circa 50 mila quintali, inferiore quindi agli 80 mila dell' anno scorso. I quintali di prodotto certificato dovrebbero essere circa 6 mila (7.500 l'anno scorso). L' Umbria ha il 2% della produzione complessiva nazionale d' olio, ed è la regione con la più alta percentuale di quello Dop. Nello spazio espositivo di Umbriafiere, il palcoscenico del Teatro del gusto ospiterà una "Oleoteca d' Umbria" ed un percorso polisensoriale dove esperti regionali del settore olivicolo, nutrizionisti e gastronomi stimoleranno i cinque sensi dei visitatori per approfondire la loro conoscenza del prodotto.
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