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GALAN PROROGA IL BLOCCO DELLA PESCA IN ADRIATICO FINO AL 5 SETTEMBRE, PER PRESERVARE LE SPECIE ITTICHE DEI NOSTRI MARI E DIFENDERE ALLO STESSO TEMPO SIA L’AMBIENTE CHE IL COMPARTO ECONOMICO

Una boccata d’ossigeno per i pesci dell’Adriatico: può sembrare un paradosso, ma è questo lo scopo del prolungamento del blocco della pesca fino al 5 settembre prossimo, che coinvolge tutta la zona costiera, dal Friuli Venezia Giulia alla Puglia, fatte salve le acque abruzzesi. L’intento è quello di dar modo alla fauna ittica, sottoposta negli ultimi anni a sfruttamento intensivo, di raggiungere livelli tali da garantire la pescosità del mare.

“Prolungare il fermo pesca dà la possibilità alle specie ittiche di raggiungere le taglie commerciali, riducendo la mortalità degli esemplari giovani. Una misura che rientra nell’idea di pesca responsabile che fin dall’inizio del mio mandato mi sono prefissato. Continueremo a sostenere tutti coloro che mirano alla conservazione delle risorse biologiche e alla loro valorizzazione, senza sprechi e senza danni ambientali insostenibili”. Così il Ministro alle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, nel firmare, stamani, il decreto di proroga della sospensione.

Lo stato delle risorse ittiche verrà, comunque, monitorato dalla Direzione generale della pesca e dell’acquacoltura, che a metà settembre stilerà un rapporto ad hoc, mentre l’Unità di crisi del Ministero valuterà nei prossimi giorni la possibilità di ulteriori periodi di arresto temporaneo delle attività di pesca in Adriatico.

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