Gli italiani si confermano un popolo di riti e tradizioni: mantenerle vive è importante per un intervistato su due. Eppure, oltre un italiano su quattro vive le grandi ricorrenze con spirito di rinnovamento, adeguandole ai tempi e creando momenti “nuovi” con amici e familiari. Lo fanno in particolare i Millennials: quasi uno su tre rinnova le tradizioni, con picchi tra gli uomini del Nord-Ovest (32%). Tra i riti che resistono e uniscono gli italiani da Nord a Sud c’è quello del bicchiere di grappa a fine pasto, a cui resta affezionato un italiano su quattro. Secondo Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi all’Università Iulm di Milano: “le tradizioni non sono statiche e immutabili, ma soggette a cambiamenti, e questo processo prende il nome di reinterpretazione della tradizione”. Grappa Libarna, brand del Gruppo Montenegro, ha indagato con AstraRicerche il rapporto degli italiani con le tradizioni e i loro riti, con un’indagine su oltre 1.000 connazionali tra i 35 e i 75 anni.
Ma cosa rappresentano per gli italiani tradizioni e ricorrenze? Decisamente un’abitudine a cui si è legati e che si vuole mantenere. Il 40,1% del campione le definisce “un’antica usanza che viene tramandata di generazione in generazione che non va toccata perché rappresenta la propria storia personale o quella della famiglia”, come mangiare un piatto particolare (14,3%) oppure l’uovo di cioccolato a Pasqua (14,8%). Altri, invece, vedono le tradizioni come “un elemento del passato ma che viene rinnovato e adeguato ai nostri tempi” (23,4% con picchi tra gli uomini Millennials) o ancora come un momento “nuovo” da creare con amici e familiari e da ripetere (15% Millennials). Vi sono, però, anche riti e tradizioni che si stanno un po’ perdendo, come nel caso dei pranzi domenicali in famiglia (citato da 1 italiano su 4).
Secondo gli intervistati il Natale è la tradizione più importante da tramandare, per oltre 1 su 2 (51,2%) è un momento da vivere in famiglia ed è la ricorrenza da mantenere viva più di tutte le altre, sia come giornata di festa che come insieme di rituali, soprattutto per i Baby Boomers (58,3%), seguiti da Gen X (48%) ed i Millennials (43%). Per il 40% degli italiani, in particolare i Millennials (48%) seguiti dalla Gen X (39%), il Natale è l’occasione più adatta per il consumo della grappa e, tra gli altri riti indicati come “da tramandare”, sono stati indicati la preparazione dell’albero di Natale (44,2%) e del presepe (23,4%), a cui Millennials, Gen X e Baby boomers assegnano la stessa importanza. Il presepe vince soprattutto al Sud, mentre l’albero domina nei piccoli centri. Anche la preparazione dei dolci natalizi ha, però, valore per gli italiani (1 su 5), mentre tombola e altri giochi legati a questo periodo si stanno un po’ perdendo (27,1%). Per il tema della convivialità nei periodi tradizionali dell’anno, per più di 1 italiano su 3 questa è “restare a tavola dopo il pasto con amici o familiari”, in compagnia di un distillato come la grappa o di un amaro. Per più di 1 italiano su 5, invece, la convivialità nelle festività è rappresentata dal vedersi fuori casa con gli amici di sempre, a cena o dopo cena, per bere insieme qualcosa. Per oltre 1 italiano su 2, soprattutto Millennials (53,8%), la migliore conclusione del pasto per ricorrenze è con caffè e amaro, mentre 1 italiano su 3, preferisce consumare solo il caffè. Per 1 italiano su 4 il pasto deve invece concludersi con grappa o distillati, con picchi di consumo tra uomini e al Nord-Est.
Italiani e grappa restano, quindi, un binomio indissolubile: ben il 64% del campione ha dichiarato di consumarla, soprattutto uomini e Millennials. Il 16,1% lo fa spesso o occasionalmente e il 47,9% lo fa raramente o solo in occasioni particolari. Il tradizionale consumo tra le mura domestiche resta in cima alle preferenze di 7 italiani su 10, ma resta importante anche il consumo fuori casa, al ristorante (27,6%) e nei locali (22,3%). Si pensi che, infatti, per inviti per pranzi o cene legati alle ricorrenze, il 16,2% degli intervistati ha dichiarato di scegliere un distillato come la grappa da portare in dono, mentre per il 19,7% è gradito come regalo da ricevere, molto più di un amaro (rispettivamente 12,5% e 16,7%).
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