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GIAPPONE: CONTRO LA CRISI LE VENDITE DEL NUOVO SAKE AL GUSTO DI VINO BIANCO

Le vendite di sake tradizionale sono in crisi e i produttori giapponesi corrono ai ripari e scommettono sulla novità: far riposare l’antica bevanda nei barili in cui è stato tenuto per anni il vino bianco, in modo da dare un tocco esotico al classico sapore del “vino di riso”.

L’originale iniziativa per risollevare le sorti del sake giapponese, che i sondaggi sostengono essere sempre più in affanno nei confronti di birra e vino, soprattutto tra i giovani, è partita nel 2006 da tre piccoli produttori nelle prefetture centro-orientali di Nagano, Saga e Yamanashi.

L’idea alla base di questa produzione poco “ortodossa” della bevanda tradizionale nipponica è di renderla più appetibile aggiungendo un leggero retrogusto di vino bianco. Per fare questo, il sake viene tenuto per diversi mesi nelle botti che hanno ospitato il noto vino bianco di Koshu. Le botti, che in media hanno una durata di 5-6 anni, vengono scelte per il sake intorno al terzo anno di vita.

Stando ai produttori, il sake al gusto di vino bianco sta ottenendo un buon riscontro di pubblico, non solo giapponese: pare infatti che la bevanda si adatti bene anche ai palati occidentali, come conferma l’esperimento della compagnia aerea di bandiera Japan Airlines, che nel 2007 ha iniziato a servire - con successo, dicono - il nuovo sake ai passeggeri sui voli internazionali di prima classe.

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