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“GIORNATA CHAMPAGNE”: CHEF E SOMMELIER DEL MONDO FIRMANO UNA PETIZIONE PER CHIEDERE AGLI USA UN’ETICHETTATURA LEALE E VERITIERA A TUTELA DEI VINI DELLE GRANDI REGIONI DEL PIANETA. È IL “PROTECT PLACE ATCT”, DI SCENA A NEW YORK IL 19 OTTOBRE

Non Solo Vino
Nella Champagne in bicicletta ...

Una petizione firmata da chef e sommelier di tutto il mondo per chiedere agli Stati Uniti un’etichettatura leale e veritiera dei vini provenienti dalla grandi regioni del pianeta: è il “Protect Place Act”, la dichiarazione congiunta sottoscritta il 26 luglio 2005 a Napa Valley, negli Stati Uniti, da 7 membri fondatori (Champagne, Jerez, Napa Valley, Oregon, Porto, Walla Walla Valley e Washington State ai quali si sono aggiunti dal 2007 il Chianti Classico, Paso Robles, Sonoma County, Tokaj, Victoria e Western Australia; www.protectplace.com) e per la quale la raccolta di firme prosegue oggi a Milano dove il Centro Champagne, che rappresenta in Italia il Comité Champagne (Civc), celebra la “Giornata Champagne 2011”. Il tutto, in vista della presentazione della petizione il 19 ottobre a New York, affinché anche l’America adotti le stesse misure che vigono nei grandi Paesi della tradizione viticola.
“Quest’anno gli Stati Uniti sono diventati il primo Paese consumatore di vino - sottolinea Thibaut le Mailloux, direttore comunicazione del Comité Champagne - il vino è parte integrante della cultura statunitense, come dimostrano l’adesione delle numerose denominazioni americane alla petizione e la crescente attenzione dei consumatori per la storia dei grani vini, parte inscindibile del valore e della riconoscibilità sul mercato”. E l’obiettivo del “Protect Place” è proprio quello di “sostenere e proteggere l’integrità dei nomi dei luoghi del vino che sono fondamentali strumenti per l’identificazione da parte dei consumatori”.

Focus - Champagne: vola export per bollicine eco-sostenibili
Produzione sempre più eco-sostenibile e orientata all’export per la regione dello Champagne che, nei primi 7 mesi 2011, ha messo a segno +4%. I risultati economici e ambientali sono stati presentati oggi alla Giornata Champagne di Milano che, con 54 marchi e oltre 150 cuvée tra brut, millesimati e rosé, si conferma la più grande degustazione di Champagne in Italia.
Nel 2010 la Champagne ha spedito in tutto il mondo 319 milioni di bottiglie per un valore di 4 miliardi di euro, diventate già 142,2 milioni da gennaio a luglio del 2011; particolarmente significativa la crescita nei paesi terzi (+17,3%), ma anche in Italia, quinto mercato a valore con 7,2 milioni di bottiglie nel 2010 che, alla fine di maggio 2011, ha registrato +3,9% delle importazioni sul 2010. Sul fronte ambientale, spiega una nota, tra il 2003 e il 2010, le emissioni di Co2 sono diminuite del 5% (l’obiettivo è tagliarne il 25%, entro il 2020) e, in 15 anni, l’impiego di prodotti fitosanitari è stato dimezzato; oggi la metà dei prodotti utilizzati nei vigneti sono autorizzati in agricoltura biologica.
Sul fronte delle risorse idriche, con un investimento di 40 milioni di euro in 10 anni, la Champagne oggi tratta il 95% delle acque reflue, con consumi di 8 volte inferiori alla media dell’agricoltura francese. Il 90% dei rifiuti industriali, infine, sono già trattati e il piano Anaxagore di prossimo lancio, punterà alla valorizzazione delle risorse agricole, per sostituire input chimici e combustibili fossili con i sottoprodotti dei vigneti e delle lavorazione delle uve.

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