Leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente il frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0 che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante: ecco alcuni dei consigli elaborati dalla Coldiretti per la giornata nazionale di prevenzione dello spreco che si celebra oggi 5 febbraio.
“Il 53% degli italiani - sottolinea la Coldiretti - ritiene infatti che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte dei consumatori con il 46% che sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa. La crisi ma anche una maggiore sensibilità ambientale ha portato sei cittadini su dieci (60%) a diminuire o annullare gli sprechi domestici secondo indagine Coldiretti/Ixè anche se la situazione resta grave ed in media - continua la Coldiretti - ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari nell’anno. Il risultato è che gli sprechi alimentari - riferisce la Coldiretti - ammontano in Italia ad un valore di 12,5 miliardi in Italia che sono persi per il 54% al consumo, per il 21% nella ristorazione, per il 15% nella distribuzione commerciale e per l’8% nell’agricoltura e per il 2% nella trasformazione”.
A livello mondiale un terzo del cibo prodotto viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate che sarebbero ampiamente sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica, secondo una analisi della Coldiretti su dati Fao. Gli sprechi alimentari hanno raggiunto le 670 milioni di tonnellate nei paesi industrializzati e le 630 milioni di tonnellate in quelli in via di sviluppo.
“Ogni anno - precisa la Coldiretti - il cibo che viene prodotto, ma non consumato, sperpera un volume di acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga, utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno - quasi il 30% della superficie agricola mondiale - ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra”.
Le cose stanno però cambiando con l’Italia che ad Expo ha posto il taglio degli sprechi alimentari tra gli obiettivi della Carta di Milano che è stata consegnata al segretario generale Onu, Ban Ki-moon. Il taglio degli sprechi è stato posto tra gli obiettivi del semestre di presidenza olandese dell’Unione Europea sotto il pressing di diversi Paesi europei.
“In Italia - conclude la Coldiretti - un italiano su cinque (20%) dichiara di averla talvolta richiesta al ristorante o in pizzeria, ma una percentuale superiore del 25% ritiene che sia da maleducati, da poveracci e volgare o si vergogna comunque a richiederla. Il 12% la richiede raramente, il 15% non saprebbe che farsene mentre una maggioranza relativa del 28% degli italiani non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè”.
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