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GIORNI DECISIVI PER LA DIETA MEDITERRANEA TRA LE RICCHEZZE IMMATERIALI CONSIDERATE PATRIMONIO DELL’UMANITA’: DAL 15 NOVEMBRE LA DELEGAZIONE DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE A NAIROBI PER L’ATTO FINALE. LA COLDIRETTI SPIEGA CHE …

La delegazione del Ministero delle Politiche Agricole partirà alla volta di Nairobi (Kenya) per partecipare alla sessione di lavori n. 5 del Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco sul Patrimonio Immateriale dell’Umanità: sul tavolo del Comitato, chiamato a decidere in via definitiva, la proposta per l’inclusione della Dieta Mediterranea tra le ricchezze immateriali considerati Patrimonio unico al mondo.

“Auguro buon lavoro ai funzionari del mio Ministero - sottolinea il Ministro Galan - che saranno impegnati in questo difficile negoziato. Sono convinto che la delegazione italiana, guidata dal professor Pier Luigi Petrillo, riuscirà a portare a casa questo risultato tanto importante per il nostro Paese. Dal maggio 2009, i funzionari hanno lavorato incessantemente, anche in piena estate, per riscrivere il dossier di candidatura e coordinare il lavoro con i gli altri Paesi coinvolti (Grecia, Spagna e Marocco). Sono sicuro che il loro faticoso impegno, profuso nell’interesse del nostro Paese, sarà ripagato con l’iscrizione della Dieta Mediterranea nella prestigiosa Lista. Formulo il mio in bocca al lupo alla delegazione ministeriale, l’Italia vi guarda fiduciosa”.


Focus - Made in Italy: spinta da tuiteola UNescoi alla dieta meditetrrane

Il riconoscimento della dieta mediterranea quale patrimonio dell’Umanità da parte dell’Unesco ha anche un importante valore economico per il Made in Italy agroalimentare per i primati produttivi conquistati nelle principali produzioni base come la frutta, verdura, pasta, vino e il posto d’onore nella Ue per l’olio di oliva, dietro la Spagna. Lo afferma la Coldiretti.

Se il Comitato accoglierà la “raccomandazione” positiva dell’Unesco - sottolinea la Coldiretti - sarà stata fatta una scelta storica nei riguardi di questo modello alimentare importante per gli stili di vita e per i benefici per la salute dimostrati scientificamente.

Pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - sottolinea la Coldiretti - di conquistare il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Secondo recenti studi pubblicati sul “British Medical Journal” analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell’Università di Firenze, la dieta mediterranea - sottolinea la Coldiretti - riduce del 13% l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9% quella per problemi cardiovascolari e del 6% quella del cancro.

Un recente studio della Fao ha dimostrato che, negli ultimi 45 anni, la dieta mediterranea basata sul consumo di frutta fresca e verdura è stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in 15 Paesi europei esaminati, l’apporto calorico giornaliero è aumentato del 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. Ed in Grecia, Spagna, Portogallo, Cipro, Malta ed Italia, l’apporto calorico giornaliero è aumentato del 30%, con effetti sul piano dell’obesità e della salute.

Dal riconoscimento dell’Unesco può venire dunque un importante impulso al recupero di sane abitudini che - continua la Coldiretti - ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea . Un impulso anche per il turismo enogastronomico che vale - continua la Coldiretti - 5 miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy che è l’unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell’offerta turistica nazionale. L’Italia è l’unico paese al mondo che - conclude la Coldiretti - può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 213 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 498 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (320 vini Doc, 41 Docg e 137 Igt).

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