Con il passare di giugno, arrivano i primi bilanci semestrali di nomi di assoluto rilievo nel variegato universo globale di vino e superalcolici, e a giudicare da quanto reso pubblico da Diageo e Lvmh i due titani degli spirits e del luxury in tutte le sue forme, vino in primis (Cheval Blanc, Yquem, Krug e molti altri), hanno avuto una prima metà del 2017 da incorniciare.
Per la multinazionale di Royal Park, sulla scia di una focalizzazione aziendale sugli spirits che ha visto la vendita di ogni attività legata al vino negli States e nel Regno Unito nel corso del 2016, i dati parlano di un +15% in vendite negli ultimi sei mesi e di una crescita complessiva del 4,3%: e se a questi numeri si aggiunge anche l’annuncio di un riacquisto di azioni proprie per 1,68 miliardi di Euro in cantiere per il 2018, ecco spiegato il decollo del titolo azionario di Diageo, salito in valore del 5,5% in una sola mattina, a 26,8 Euro. Le vendite totali del gruppo sono così arrivate a 13,57 miliardi di Euro, e con il capitale di immediato utilizzo che è cresciuto di 656,3 milioni, a 3,48 miliardi. Inoltre, la multinazionale britannica ha annunciato di prevedere un periodo di crescita ininterrotta nelle proprie vendite da qui ai prossimi tre anni, dato che tutti i propri mercati di riferimento hanno dato segni di grande salute nei consumi.
Per quanto riguarda invece il colosso francese del lusso Lvmh, il comparto wine & spirits ha registrato una crescita dei ricavi del 10% nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2016, portando il totale da 2 a 2,2 miliardi di Euro, e con i profitti da operazioni ricorrenti in crescita di ben il 21%, a 681 milioni. In particolare, ha reso noto il gruppo, le maison dello Champagne hanno registrato ottime performance sia in Europa che negli Stati Uniti, ma dove Diageo prevede crescita ininterrotta, il conglomerato della famiglia Arnault prevede invece che le vendite in volume rallenteranno la loro corsa - ma solamente a causa di limitazioni presenti dal lato dell’offerta. In compenso, le entrate complessive sono cresciute di un eloquente 15%, raggiungendo i 19,7 miliardi di Euro.
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