02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

GIUGNO 2010, UN MESE DI FRENATA PER L’INFLAZIONE, DOVUTA SOPRATTUTTO AI BENI ALIMENTARI. MA CIA E CONFAGRICOLTURA LANCIANO L’ALLARME: TRA IL CROLLO DEI REDDITI E QUELLO DEI PREZZI ALL’ORIGINE, NESSUN VANTAGGIO PER IL COMPARTO

Frenata dell’inflazione a giugno in Italia, grazie agli alimentari: le previsioni Istat la attestano all’1,3%, sull’1,4% di maggio, mentre anche nel resto dei Paesi Ue, secondo i dati forniti da Eurostat, l’inflazione scende dall’1,6% di maggio all’1,4% di giugno. L’Ufficio Studi di Confcommercio parla di un’evoluzione molto contenuta dei prezzi della maggior parte dei beni, alimentari in primis, che si dimostrano sostanzialmente stabili dal luglio 2009, ed anzi hanno mostrato, negli ultimi tre mesi, una certa tendenza la ribasso. Per la Cia - Confederazione italiana agricoltori la causa di questa frenata è da ricercare nel crollo dei prezzi all’origine, precipitati a -15% nell’ultimo biennio, che blocca la corsa dei listini al dettaglio (-0,4% a giugno sull’analogo periodo del 2009 e -0,1% sul precedente mese di maggio). Ma il calo, secondo la Cia, non favorisce la ripresa dei consumi alimentari, che anzi nello scorso aprile sono scesi del 2%. Alla luce dei dati - sempre secondo la Confederazione italiana agricoltori - il contributo del primario italiano al rallentamento del trend inflazionistico è stato pagato a caro prezzo dalle imprese del settore, il cui reddito si è contratto, nel 2009, del 21%. “Un effetto - commenta la Confederazione agricola - dovuto al mix micidiale tra crollo delle quotazioni all’origine e vertiginoso aumento dei costi produttivi, contributivi e burocrati, che, oltretutto, dal primo agosto prossimo subiranno un’ulteriore impennata per la fine della proroga (il 31 luglio) della fiscalizzazione degli oneri sociali”. Dello stesso tenore Confagricoltura: “I produttori agricoli contribuiscono sempre più a frenare l’inflazione e ad agevolare la spesa dei consumatori, ma restano in grande difficoltà, con un crollo dei loro redditi del 21% nel 2009 ed una flessione dei prezzi all’origine che sta colpendo in particolare alcune produzioni significative, come quelle cerealicole e zootecniche”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli