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GLI AIUTI DELLA PAC SOLO AGLI “AGRICOLTORI ATTIVI”: COSÌ LA CORTE DEI CONTI UE SU BENEFICIARI COME “SOCIETÀ IMMOBILIARI, AEROPORTI, ENTI PUBBLICI ... E LA RIPARTIZIONE PER SUPERFICIE È CONTRADDITTORIA”. CIA: “SOSTEGNO SOLO A CHI VIVE DI AGRICOLTURA”

Gli aiuti europei della Politica Agricola Comune (Pac), a sostegno del reddito degli agricoltori nell’Ue, “devono andare agli agricoltori attivi che svolgono attività agricole concrete e regolari”. A dirlo è la Corte dei Conti Europea nella relazione dedicata al sistema di aiuti diretti ai produttori Ue basati sulla superficie dell’azienda nei nuovi Stati membri, ma i principi valgono per tutta l’Europa. In particolare la Corte dei Conti che punta il dito contro i beneficiari “non impegnati, o solo marginalmente impegnati in attività agricole: dalle società immobiliari agli aeroporti, dalle associazioni venatorie ai circoli per la pesca sportiva, alle attività sciistiche”.

Non solo. La Corte dei Conti chiede di escludere dal pagamento degli aiuti diretti agli agricoltori anche “gli enti pubblici che gestiscono terreni di proprietà statale e che non svolgono alcuna attività agricola, o su parcelle di terreno non coltivate”. Infine, i controllori dei conti europei individuano “una contraddizione” nell’aiuto diretto ai produttori basato sulla superficie: “da un verso - spiegano - l’aiuto è destinato a sostenere il reddito individuale degli agricoltori, mentre da un altro, l’aiuto è distribuito alle aziende agricole in base alla superficie delle particelle di terreno di cui dispongono”.

E che al centro della Pac devono esserci “i veri agricoltori e le imprese agricole, non i percettori di pura rendita fondiaria” lo ribadisce anche la Cia - Confederazione Italiana Agricoltori, plaudendo alla relazione della Corte dei Conti Ue. Per il presidente Cia, Giuseppe Politi, la Corte ha ragione “quando punta il dito sui beneficiari” perché il sostegno “deve essere garantito a chi vive esclusivamente di agricoltura”, soprattutto alla luce dei probabili tagli alla spesa. La nuova Pac, secondo la Cia, dovrebbe avere come obiettivi l’efficienza del mercato, il rafforzamento delle organizzazioni di produttori, la diffusione dell’economia contrattuale, misure per favorire il ricambio generazionale, sostegno degli strumenti per contenere gli effetti della volatilità dei prezzi e delle crisi di mercato. Riguardo all’accordo sul bilancio Ue 2014-2020, Politi rinnova la richiesta che l’Italia faccia “gioco di squadra” per giungere “ad un giusto compromesso che permetta di valorizzare l’agricoltura”. In caso contrario, conclude, “meglio nessun accordo”.

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