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GLI AMERICANI STREGATI DAL BRUNELLO: UNA BOTTIGLIA SU QUATTRO DEL CELEBRE VINO “MADE IN TOSCANA” VIENE STAPPATA NEGLI STATI UNITI (25% DELL’EXPORT). NEL 2005, IL GIRO D’AFFARI DEL DISTRETTO DEL VINO DI MONTALCINO E' DI 143 MILIONI DI EURO

Consorzio del Brunello
Nessuna crisi per le grandi firme di Montalcino

Gli americani sempre più stregati dal Brunello: una bottiglia su quattro del celebre vino prodotto a Montalcino viene stappata negli Stati Uniti, che assorbono il 25% dell’export. Un amore che sembra non conoscere crisi, nonostante la difficile congiuntura economica e la concorrenza dei vini del Nuovo mondo. Le buone performance sui mercati esteri contribuiscono al positivo giro d’affari del distretto di Montalcino, che chiude il 2005 con un business di 143 milioni di euro. I produttori, intanto, si preparano al debutto delle nuove annate: a “Benvenuto Brunello” (24-25 febbraio a Montalcino), la kermesse che attira importatori, buyers e giornalisti di tutto il mondo, saranno presentati il Brunello 2001 e Riserva 2000, e sarà assegnato il “rating” della vendemmia 2005.

Quella per il Brunello è una passione che ha coinvolto non solo gli eno-appassionati, ma anche la critica d’oltreoceano: nei mesi scorsi è uscito sul Wine Spectator, la più seguita rivista internazionale di vino, un appassionato pezzo del noto giornalista James Suckling intitolato “America loves Brunello”, la consacrazione definitiva del vino toscano negli Usa. “Quando gli americani pensano al miglior vino rosso italiano, scommetto che la maggior parte di loro ha in mente il Brunello di Montalcino” esordisce Suckling, sottolineando che il vino di Montalcino è il più venduto negli Stati Uniti tra quelli italiani di alta fascia. Anche il Wine Enthusiast, l’altro magazine più importante negli Stati Uniti, uscirà nei prossimi mesi con un numero speciale tutto dedicato al “fenomeno Brunello”. Intanto il Consorzio del Brunello è appena tornato da un trionfale road-show a New York e San Francisco, in cui giornalisti, buyers e addetti ai lavori hanno mostrato grande entusiasmo per le nuove annate del vino di Montalcino.

Ma non ci sono solo gli americani tra i fan del Brunello: le vendite rimangono stabili in Germania (9%), Svizzera (7%), Canada (5%) e fanno registrare crescite sostanziali nei Paesi del Nord Europa, come Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. La produzione media del Brunello è pari a 6 milioni di bottiglie l’anno (il numero varia a seconda della qualità dell\'annata), di cui il 60% venduto all’estero, mentre il restante 40% è destinato al mercato interno: Montalcino 15% (di cui il 7% con vendita diretta in azienda), Toscana 10%, resto del Centro Italia 6%, Nord Italia 8%, Sud Italia 1%. Oltre a sua maestà il Brunello la produzione di vini di Montalcino annovera il Rosso di Montalcino Doc (3 milioni di bottiglie), il Moscadello Doc (50mila bottiglie), i vini bianchi e rossi della Doc Sant\'Antimo (500.000 bottiglie), i \"supertuscans\" (500mila bottiglie) e i vini Igt (3 milioni di bottiglie). Dalle vinacce di Brunello si producono inoltre 250mila bottiglie di grappa. In tutto il territorio operano 250 produttori, di cui 200 imbottigliatori. Il 100% dei produttori - unico caso in Italia - sono iscritti al Consorzio del Brunello, l\'organo di tutela e di controllo del vino di Montalcino. Complessivamente su 3000 ettari di vigneto ben 2000 sono iscritti all\'albo del Brunello. In termini di superfici vitate, la dimensione delle aziende è per il 22% inferiore ad un ettaro, per il 29% compresa tra 1 e 3 ettari, il 15% tra 3 e 5 ettari, un altro 15% tra 5 e 15 ettari, il 9% si colloca tra 15 e 100 ettari, mentre solo l’1% delle aziende è sopra i 100 ettari di vigneto; il 9% sono imprese esclusivamente commerciali. Il Brunello è inoltre al top della classifica dei valori fondiari: la quotazione di un ettaro di vigneto di Brunello di Montalcino, secondo un\'indagine sul mercato fondiario effettuata dall\'Istituto Nazionale d\'Economia Agraria (Inea), si attesta oggi sui 350mila euro (ma talvolta i valori reali salgono anche a 4-500mila euro), uno dei valori più alti in assoluto e tra i leader nei fondi vitivinicoli a livello italiano e mondiale.

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