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GLI APICOLTORI E RICERCATORI SCIENTIFICI EUROPEI LANCIANO L’ALLARME SULLA MORIA DELLE API … AGROFARMA RILANCIA: “SULLA MORIA DELLE API URGE UN TAVOLO DI CONFRONTO”

Allarme degli apicoltori d’Europa: dalla Francia, all’Italia, dalla Germania alla Spagna fino al Belgio: i nuovi insetticidi sono incompatibili con la natura e la vita. Nasce il comitato Api e Ambiente delle Unioni apistiche d’Europa. Tutto questo è da Sorrento, dove è di scena il congresso dell’apicoltura, con una importante tavola rotonda, a cui hanno partecipato ricercatori scientifici e apicoltori di varie parti d’Europa.
Hanry Clement (Unaf francese) ha denunciato “la scelta collusiva dello Stato francese di ridare autorizzazione al Cruiser della Syngenta sulla base della riconoscenza mutuale dell’autorizzazione tedesca quando la stessa autorizzazione del terrificante insetticida sistemico è stata ritirata in Germania. Clement ha preannunciato ricorso giudiziario contro tale illegale modalità d’utilizzare le normative. La Bayer tedesca ha indennizzato con 2 milioni di euro gli 11.500 alveari sterminati nella Valle del Reno, a primavera 2008, a seguito di concia del mais con l’insetticida neurotossico che trasforma le piante in insetticida Poncho. Il report dell’apicoltore Karl Koch della associazione professionale tedesca, ha espresso soddisfazione “per la sospensione in Germania di neonicotinoidi per il mais ma ha sottolineato come parte della ricerca scientifica, inclusa quella pubblica, esprima una sostanziale subalternità rispetto allo strapotere “scientifico” delle multinazionali della chimica”.
Manuel Izquierdo del sindacato agricolo spagnolo Coag ha indicato nel crollo della produzione di miele spagnola nel 2008: “La causa? Il sempre più grande e deleterio impatto degli insetticidi nelle campagne della Spagna”. José-Anne Lortsc ha documentato le proposte dagli apicoltori europei, presentate a Bucarest in ottobre 2008, alla Commissione Europea per l’utilizzo di ben altri metodi per l’autorizzazione delle molecole chimiche in agricoltura.
Francesco Panella (Unione Italia Apicoltori professionisti) ha annunciato la costituzione del coordinamento “Api e Ambiente delle Unioni Apistiche d’Europa”: “unendo le nostre piccole forze vogliamo in primo luogo mettere in comune le conoscenze e non lasciare in mano agli interessi privati delle multinazionali la gestione dell’informazione. Le evidenze di campo e scientifiche sono oramai indubitabili e indicano un percorso di ben diversa prudenza, confidiamo che Italia e Europa possano presto imboccarlo”.

La posizione - Agrofarma: “sulla moria delle api, urge un tavolo di confronto
La moria delle api causata dal fenomeno della guttazione, ovvero della presenza di neonicotinoidi nelle gocce d’acqua dalla piante di mais e bevute dalle api, così come annunciato al Congresso degli Apicoltori, è “un’ipotesi abbastanza improbabile”. Lo afferma, in una nota stampa, Agrofarma - Federchimica. “Dal momento che le piante di mais non producono nettare - continua l’associazione nazionale imprese agrofarmaci, che fa parte di Federchimica - risulta curioso che le api, per dissetarsi, siano attratte proprio da questa pianta così poco attrattiva per loro”.
Come tutte le ipotesi, anche questa merita di essere approfondita e provata scientificamente. Ma, comunque, prosegue Agrofarma - Federchimica, “si tratta di un test iniziale senza ancora nessuna evidenza in condizioni reali di utilizzo”.
Agrofarma ha più volte proposto un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, così come ha chiesto un monitoraggio nazionale sulla moria delle api per comprenderne le reali cause. “Il modo di affrontare il problema - continua l’associazione - e la possibile soluzione, quindi esiste. Peccato che tutte queste proposte siano sempre state respinte dagli apicoltori. Per contro, gli apicoltori hanno chiesto e ottenuto una sospensiva all’uso di neonicotinoidi, rispetto alla quale recentemente il Consiglio di Stato ha parzialmente accolto il ricorso delle aziende interessate, imponendo di fissare un termine di scadenza alla sospensione”.
“Chi pagherà il prezzo? L’industria e l’agricoltura italiana - conclude Agrofarma - che rispettivamente con investimenti in innovazione ridotti e senza la possibilità di utilizzare agrofarmaci porteranno al calo della produzione agroalimentare, con conseguenti import dall’estero e incrementi dei prezzi”.

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