Il climate change è al centro, finalmente, della discussione politica, coinvolgendo anche tanti settori produttivi e non, compreso quello alimentare. La produzione industriale di cibo, infatti, si stima sia responsabile del 30% delle emissioni globali di gas serra, e le pratiche intensive di allevamento, pesca e coltura impoveriscono i terreni e i mari, mettono a rischio la riproduzione di molte specie e alterano la biodiversità locale. Ecco perché gli chef dell’associazione Relais & Châteaux hanno deciso anche quest’anno di scendere in campo a fianco di Slow Food, al festival Food For Change: dal 3 al 6 ottobre in oltre 200 Dimore nel mondo gli chef accetteranno la sfida di offrire ai propri clienti menù climate friendly, privilegiando ingredienti stagionali e di territorio, prodotti dei Presìdi Slow Food e dell’Arca del Gusto, pescato etico e sostenibile e limitando l’uso della carne.
“La crisi climatica - afferma il presidente di Slow Food Carlo Petrini - è un dato di fatto e ciò che mettiamo nel piatto ha un impatto fortissimo sull’ambiente, maggiore di quello delle macchine che guidiamo. Siamo onorati di avere al nostro fianco Relais & Châteaux, la più ampia e prestigiosa rete internazionale di chef: con la loro autorevolezza danno ulteriore forza al nostro messaggio e il loro impegno in prima linea può realmente aiutarci ad innescare un cambiamento oggi più che mai necessario”.
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