Gli italiani molto più di ieri chiedono sicurezza a tavola e hanno notato una "reale diminuzione" del gusto delle pietanze, avvertendo negli ultimi dieci anni "un senso di smarrimento" dei sapori e forti cambiamenti nel modo di presentare il cibo. Queste le conclusioni dell'indagine di Format ricerche di mercato su "Il gusto del mangiare e la sicurezza alimentare" per Salute-La Repubblica e Somedia.
Mangiamo con gusto ma nell'acquisto di prodotti agroalimentari "il consumatore è attento ai valori legati al benessere e salubrità - ha detto il direttore di Format ricerche di mercato Pierluigi Ascani - condizionando la propria spesa secondo l'apparenza e la freschezza del prodotto nel 19,4% dei casi, secondo il gusto-sapore (17%) e la qualità (14,8%). Il prezzo condiziona le scelte nel carrello della spesa nell'8,4% mentre la marca del prodotto condiziona il 6,1% dei consumatori".
Il campione intervistato - ha precisato Ascani - è rappresentativo di tutto il territorio nazionale e di tutte le generazioni. "Non si tratta quindi di una nostalgica malinconia per le stagioni di una volta - continua il direttore dell'istituto di ricerca - ma un desiderio di qualità alimentare espresso da tutte le generazioni, soprattutto giovani appena maggiorenni che sottolineano nelle risposte al sondaggio l'importanza di sentirsi in forma".
Gli intervistati hanno dichiarato di "essere attenti all'etichetta" ma poi ammettono che è un indicatore poco seguito nella scelta d'acquisto. Nell'acquisto non si differenzia in modo macroscopico una scelta se il pasto viene consumato da solo o con altri ma appare preminente la questione della sicurezza alimentare.
"L'approccio al cibo - ha concluso Ascani - viene subito collegato al gusto al sapore ma anche al piacere e al benessere; la fame arriva al quarto posto. Il gusto però, concordano gli intervistati, è qualcosa che conosciamo ma spesso non assaporiamo perché lamentano ormai tra gli scaffali si trova meno ciò che, per sapore e aromi, ci piace di più".
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