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GLI ITALIANI RITORNANO ALLA TERRA: “ALL’AGRICOLTURA SI RIVOLGONO 25.000 LAVORATORI “ESPULSI” DA ALTRI SETTORI PRODUTTIVI, E CALA IL FABBISOGNO DI MANODOPERA STRANIERA”. LO DICE CONFAGRICOLTURA

“Il lavoro c’è, è che gli italiani certi lavori non li vogliono fare più”. Quante volte si è sentita questa frase negli ultimi tempi? Ma le cose stanno cambiando: vuoi per la crisi, vuoi per un ritrovato interesse per i lavori manuali e nella natura, sempre più italiani si rivolgono all’agricoltura per trovare o ritrovare lavoro. “In questo periodo si avvia la raccolta dei prodotti ortofrutticoli e, di conseguenza, c’è un incremento dell’occupazione stagionale nei campi. Riscontriamo un aumento di richieste di assunzione da parte di chi ha perso il lavoro in altri settori produttivi e che vede in quello primario un’opportunità per far fronte alle difficoltà del momento”. Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati Istat sull’occupazione a marzo e spiega: “l’ultimo “click day” sugli ingressi degli stagionali extracomunitari ha riscontrato una diminuzione del fabbisogno di manodopera dall’estero, e la gran parte dei 25.000 posti in meno verrà colmato da lavoratori italiani”.

Ma l’agricoltura, sottolinea l’organizzazione agricola, “non fornisce soltanto possibilità occupazionali temporanee, ed in quest’ottica può essere utile lo strumento dell’apprendistato per un inserimento stabile nelle aziende agricole. Per fronteggiare la crisi non sono sufficienti manovre difensive servono anche interventi di tipo preventivo che consentano alle aziende agricole di mantenere i livelli occupazionali. In tal senso si stanno orientando gli altri grandi Paesi dell’Unione Europea, con l’adozione di provvedimenti straordinari per il contenimento del costo del lavoro”.

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