Gli italiani sono pronti a tutto, anche a pagare di più un caffè, pur di tornare al bar. Emerge dall’indagine di YouGov per conto dell’Istituto Espresso Italiano, nel giorno dell’inizio della Fase 2 che consente l’asporto e la consegna a domicilio, ma non ancora la consumazione in loco. Una rinuncia pesante per il consumatore italiano, disposto a pagare un prezzo maggiore pur di bersi un caffè: il 72 % si dichiara pronto a farlo in presenza di una maggiore sicurezza del luogo di consumo e il 68% in presenza di una qualità migliore.
Quello che emerge dal sondaggio è che la crisi sanitaria non ha intaccato l’immagine del bar e il rito del caffè e della colazione. Bar che il 25% degli intervistati rimane l’occasione per passare tempo con gli amici e i colleghi (prima della crisi era il 33%) e per un altro 25% un momento di pace e relax (stessa percentuale di prima dell’emergenza). Tra gli accorgimenti più apprezzati ci sono l’igienizzazione continua dei tavoli (42%) e la pulizia di stoviglie con prodotti particolari (29%).
“I dati emersi confermano che il lavoro che stiamo svolgendo è nella direzione corretta in quanto le linee guida indicate al Governo da parte nostra puntano al bere caffè di qualità in sicurezza - commenta Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano - molto positiva la volontà degli italiani di premiare con un prezzo maggiore i baristi che investiranno in qualità migliore e applicheranno con zelo le norme di sicurezza”.
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