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GLI ITALIANI SPENDONO SEMPRE MENO PER L’ALIMENTAZIONE, MA CHIEDONO PIÙ QUALITÀ, SALUBRITÀ, TRADIZIONE; MA ANCHE TECNOLOGIA E INNOVAZIONE. COSI’ IL PRESIDENTE CONFAGRICOLTURA, FEDERICO VECCHIONI

“Si spende meno per l’alimentazione, ma aumenta la qualità dei cibi che si acquistano” Lo ha rimarcato il presidente della Confagricoltura, Federico Secchioni a “CortinaInConTra” nella tavola rotonda “Cibi funzionali alla salute e produzioni agricole di qualità nel rispetto del consumatore”.

Agli inizi degli anni ’90 la spesa alimentare degli italiani incideva per il 17% su quella complessiva. Ora siamo a meno del 14%. E questa tendenza è destinata a proseguire in futuro; per molti motivi. Cresce l’età media, si mangia a meno a casa, aumentano le famiglie “mono-nucleari”, c’è più attenzione per gli aspetti salutistici. “Tutto ciò - ha detto il presidente Vecchioni -¬ ha portato ad una sempre maggiore richiesta di cibi di qualità organolettiche superiori, rispettosi degli standard di sicurezza alimentari, ma con più tecnologia (come la più lunga conservazione), più innovativi (come i monodose), e allo stesso tempo legati al territorio e alle tradizioni”.

“Le imprese agricole, perno del sistema agroalimentare nazionale, che tanta parte ha per l’economia del nostro Paese, sono pronte - ha continuato Vecchioni - da tempo a rispondere a queste nuove richieste del consumatore, che qualificano il modello stesso dell’agroalimentare europeo”.

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