Gli italiani “strangolati” dalla crisi economica tagliano dove possono, a partire dal cibo e dallo sport, mentre aumenta l’utilizzo di farmaci antidepressivi e sale il rischio suicidi. Il dato emerge dal “Rapporto Osservasalute 2011” dell’Università Cattolica di Roma, che lancia l’allarme: le prime conseguenze delle ristrettezze economiche che colpiscono sempre più famiglie si vedono innanzitutto a tavola, dove si rinuncia per esempio a frutta e verdura, che diventa un lusso per pochi (per la prima volta dal 2005, si registra un calo del numero di porzioni consumate al giorno: 4,8% contro 5,7%) ed a mangiarne di più sono coloro che spesso consumano i pasti a mensa, che si conferma come luogo maggiormente associato al consumo di verdure, frutta e ortaggi.
La causa, rileva il Rapporto, è “un disagio diffuso dilagante, scatenato dalle difficoltà socio-economiche”. Il Rapporto rileva anche come non si registri alcun miglioramento rispetto agli stili di vita pericolosi per la salute. Così, ad esempio, gli italiani sono sempre più grassi (nel 2010 il 45,9% degli adulti è in eccesso ponderale, contro il 45,4% del 2009), sedentari, colpiti da malattie croniche, mentre si è ben lontani dalla vittoria nella lotta ad alcol e fumo.
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