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Gli italiani tornano a pelare le patate: nel 2014 scende del 21% la spesa in ortaggi pronti all’uso e ready to cook, come spinaci, cicoria e broccoletti, già puliti, lavati, tagliati e pronti da cuocere (vale 700 milioni di euro). Così la Coldiretti

La spesa degli italiani in ortaggi pronto uso, ready to cook, come spinaci, cicoria, broccoletti, già puliti, lavati, tagliati e pronti da cuocere si è ridotta del 21% nel 2014. Emerge da una indagine Coldiretti sul cambiamento delle abitudini degli italiani per effetto della crisi, sulla base dei dati Ismea relativi ai primi 9 mesi. Una tendenza che, sottolinea la Coldiretti, riguarda anche le insalate pronte, cosiddette di IV gamma, con una contrazione della spesa del 13%. Si tratta di una netta inversione di tendenza in un settore che è stato in forte crescita nei dieci anni precedenti con, sottolinea la Coldiretti, una spesa di circa 700 milioni di euro per una quantità di oltre 90 milioni di chili all’anno, tanto che è stato necessario regolamentare la vendita per legge. I prodotti più acquistati sono le insalate, le carote e i pomodorini da utilizzare in casa o fuori, ma cominciano anche a diffondersi le vaschette di frutta già tagliata e sbucciata pronta senza doversi “sporcare le mani” e da gustare come snack rompi-digiuno durante la giornata o come risparmia-tempo.
Il ritorno degli italiani a pulire e a preparare direttamente le verdure è stato favorito dalle esigenze di risparmio, ma a preoccupare è anche il fatto che, continua la Coldiretti, il calo degli acquisti anche in questo segmento spinge al ribasso i consumi di ortofrutta degli italiani che nel 2014 si sono fermati a 130,6 chili a persona, equivalenti a non più di 360 grammi al giorno, ben al di sotto del limite di 400 grammi consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Secondo analisi della Coldiretti gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20% negli anni della crisi. “Si tratta degli effetti della spirale recessiva tra deflazione e consumi iniziata dal 2007 che sta mettendo a rischio le imprese e la salute consumatori e che occorre rompere per dare a tutti la possibilità di acquistare con fiducia la componente più importante della dieta estiva degli italiani, in un Paese come l’Italia che è leader europeo nella produzione”.
Secondo il rapporto Istat/Cnel 2013 sul benessere in Italia solo il 18,4% della popolazione ha consumato quotidianamente almeno quattro porzioni tra frutta, verdura e legumi freschi che garantiscono l’assunzione di elementi fondamentali della dieta come vitamine, minerali e fibre che svolgono una azione protettiva, prevalentemente di tipo antiossidante. Il calo, conclude la Coldiretti, è ancora più preoccupante per bambini e adolescenti con il numero di coloro che mangiano frutta e verdura a ogni pasto è sceso al 35%, mentre quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35% nel 2013, e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31%).

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