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GLI ITALIANI VOGLIONO IL “MADE IN ITALY” MA SOLO A TAVOLA. ISPO: “QUASI NULLA CONOSCENZA SU BIOENERGIE”

Gli italiani lo producono meglio: stiamo parlando del grano e dei prodotti della terra, sinonimo di garanzia per il 78% dei nostri connazionali solo se di sicura provenienza italiana. Il dato emerge da una ricerca effettuata dall’Ispo (Istituto di studi sulla pubblica opinione) e presentata ieri a Roma, nel convegno di Assocap (Associazione nazionale dei consorzi agrari) “I nuovi consorzi agrari - Una rete strategica per il Paese”.

Secondo l’indagine, il primo fattore di influenza nella scelta del prodotto è il marchio, che per il 71% del campione ispira fiducia e sicurezza. Ad essere particolarmente sensibili ai temi della genuinità a tavola sembrano essere soprattutto le persone più anziane, mentre i giovani mostrano meno interesse nel problema. Di rilievo il fatto che le casalinghe, le maggiori responsabili della spesa alimentare, esprimano dubbi sulla reale provenienza del grano e chiedano, insieme alla stragrande maggioranza degli italiani (78% degli intervistati), l’istituzione di un “marchio di grano italiano” a garanzia e tutela del prodotto.

Se a tavola i nostri connazionali si dimostrano dunque particolarmente sensibili e attenti, il discorso si ribalta sul fronte energetico. Nonostante la quasi totalità degli intervistati (94%) condivida l’utilizzo di forme di energia alternative al petrolio e al carbone, ben il 79% del campione ritiene che il mondo agricolo non debba essere coinvolto nei processi di produzione.

Un atteggiamento che si smorza di fronte alla possibilità di non dover più essere dipendenti dall’estero (55% del campione favorevole), ma che si contrae bruscamente, in particolare tra le fasce più deboli della popolazione, nell’eventualità in cui i prezzi dei prodotti agricoli possano aumentare (38%).

“Il dato - secondo Renato Mannheimer, presidente dell’Ispo - è strettamente correlato alla scarsa preparazione degli italiani in materia bioenergetica: solo 1 intervistato su 4 aveva infatti mai sentito parlare di agroenergie prima dell’intervista e tra questi soprattutto le persone con un titolo di studi superiore si sono espresse favorevolmente al loro utilizzo”.

La campagna, insomma, è nell’immaginario collettivo soprattutto un elemento fondamentale della storia e della tradizione del Paese (83%), luogo affascinante e meta di vacanze all’insegna del relax e della buona cucina (68%). Mentre i consorzi agricoli e gli imprenditori si stanno affacciando al mercato globale con nuove sfide e opportunità per il futuro, il resto del Paese sembra invece rimanere ancorato ad una visione idilliaca del mondo rurale, esclusivamente legato all’eccellenza e alla qualità italiana a tavola.

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