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Global Food Forum 2017 by Farm Europe e Confagricoltura: mutamenti climatici e sostenibilità in agricoltura, le proposte Ue per la futura Pac ma anche gli effetti della Brexit sull’economia rurale e gli equilibri di mercato

I mutamenti climatici e i suoi ormai innegabili effetti negativi sull’agricoltura e l’ambiente, la sostenibilità agricola e la positività che le energie rinnovabili possono portare nel settore, le proposte di Bruxelles per la futura Pac, ma anche gli equilibri di mercato e come potrebbe la Brexit sconvolgerli: questo e molto altro ha messo sul tappeto il Global Food Forum 2017, organizzato da Farm Europe (www.farm-europe.eu, think tank che mira a stimolare il pensiero sulle economie rurali dell’Unione Europea) e Confagricoltura, nei giorni scorsi a Susegana (Treviso ). La due giorni trevigiana ha visto, come ogni anno, l’intervento di rappresentanti istituzionali e esperti del settore agricolo e ambientale confrontarsi sui temi di quest’anno, come Ministri e rappresentanti di istituzioni, organizzazioni, amministrazioni europee e nazionali, tutti indirizzati idealmente verso la costruzione di una politica agricola e ambientale comunitaria, per valorizzare il settore agroalimentare di ogni Paese attraverso la collaborazione dei sistemi più grossi. Si è dibattuto a lungo su come utilizzare le risorse comunitarie, che dovranno essere indirizzate sempre più verso sistemi di agricoltura di precisione e sulla formazione degli agricoltori, a vantaggio della capacità produttiva e della sostenibilità ambientale.

Le energie rinnovabili rurali e l’agricoltura sostenibile sono le tematiche al centro della futura Pac - Politica Agricola Comune. Da Bruxelles arriva l’idea, nuovamente, di porre un “tetto” obbligatorio ai pagamenti diretti che versa agli agricoltori europei, limitandoli ad una trance compresa tra i 60.000 e i 100.000 euro. La riforma completa, che la Direzione Generale per l’agricoltura alla Commissione Europea nel secondo semestre del 2018, ha come obbiettivo “il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, che comprende anche gli aiuti alle aree ecologiche o “verdi”.
“Abbiamo di fronte mesi decisivi per delineare la futura Pac - ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina- e sono convinto che le prossime sfide potranno essere vinte solo se sapremo agganciare le politiche agricole alle questioni alimentari e ambientali, a quello che è in definitiva il grande tema della sostenibilità”. Per raggiungere l’obbiettivo di una politica rurale comunitaria però, c’è da affrontare il problema dell’instabilità di mercato ed i danni creati dai cambiamenti climatici, emersi sempre nel corso del Global Food Forum, che devono essere affrontati semplificando e migliorando l’applicazione degli strumenti di gestione dei rischi (assicurazioni e fondi mutualistici) in funzione sia della diversità di condizioni dell’agricoltura negli Stati membri, sia della variabilità di caratteristiche delle filiere agroalimentari a livello nazionale e regionale.
Inoltre, l’Unione Europea dovrebbe rendere più incisivi e rapidi gli strumenti di gestione straordinaria di gravi crisi climatiche, sanitarie, sociali e di mercato. “Cambiamenti climatici, siccità, temperature anomale, incendi, alluvioni e frane, che sono sotto gli occhi di tutti, ci impongono - ha osservato Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente - di capire che la strada da seguire non può che essere quella della sostenibilità. In tutti i settori, agricoltura compresa”. Per il Ministro vanno, dunque, riviste le relazioni tra ambiente e agricoltura, settori che hanno bisogno l’uno dell’altro. “Senza lasciarsi prendere - ha precisato il Ministro - dal “furore ambientalista” che porta inevitabilmente ad una “decrescita felice” . Il parametro ambientale deve essere compatibile con la crescita del Paese”. Un’attenzione particolare, nel Forum, è stata posta anche sul “non food”, come ad esempio le energie rinnovabili (in particolare i biocarburanti ed il biometano), che impongono necessariamente un nuovo modello agricolo per un’intensificazione sostenibile delle produzioni, che metta al centro l’innovazione, sia tecnologica che digitale, e la valorizzazione della biomasse, al fine di rispondere ai principi di economia circolare e della bioeconomia.
In linea generale, comunque, la formula di base è quella di uno sviluppo agricolo comunitario: “tutti noi presenti - ha detto il presidente Confagricoltura e del Global Food Forum 2017, Massimiliano Giansanti - siamo convinti che l’Europa sia il quadro più opportuno per costruire il futuro. Ogni Paese, ogni regione, hanno le loro specificità ed è dunque necessario lavorare in casa per creare filiere performanti e sostenibili; però dobbiamo lavorare tutti insieme, in maniera coesa, per definire l’avvenire che vogliamo per i nostri sistemi agroalimentari europei”.
Concetto condiviso e rimarcato anche dal Ministro Martina, che ha dichiarato che “dobbiamo essere consapevoli della portata politica che ruota intorno al tema della difesa del budget comunitario. Noi non dobbiamo accontentarci di una difesa d’ufficio, di una battaglia di retroguardia. Quella che dobbiamo fare è una battaglia per lo sviluppo, per qualificare il budget, con la consapevolezza di dover affrontare noi per primi, con responsabilità, i temi alimentari e ambientali. E questo lo dobbiamo fare insieme, lasciando da parte nazionalismi, che non portano altro che ad un ripiegamento su sè stessi”.

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