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IL PROGETTO

GOe apre le porte a San Sebastián: nasce l’hub globale per gastronomia, innovazione e sostenibilità

Inaugurato dal Basque Culinary Center, il 22 ottobre ospiterà il “Basque Culinary World Prize” 2025, il più importante premio del settore

Ridefinire la gastronomia per trasformarla in leva di cambiamento sociale, ambientale ed economico: è questa la visione che prende forma, da oggi, con l’inaugurazione di GOe - Gastronomy Open Ecosystem, la nuova struttura del Basque Culinary Center a Donostia-San Sebastián, una delle capitali dell’alta gastronomia mondiale, nei Paesi Baschi. Più che un edificio, spiegano i promotori del progetto, “GOe è un ecosistema aperto dove innovazione scientifica, formazione avanzata, imprenditorialità e partecipazione pubblica si intrecciano per costruire un “futuro delizioso”, sano e sostenibile. In questo spazio multifunzionale, che ospita laboratori, cucine sperimentali, aree di coworking e attività per la cittadinanza, si promuove la collaborazione tra chef, ricercatori, aziende e istituzioni per affrontare le grandi sfide globali legate al cibo”. E per rafforzare il messaggio del progetto, GOe ospiterà, il 22 ottobre, l’annuncio del vincitore del “Basque Culinary World Prize” 2025, il riconoscimento internazionale, giunto alla sua edizione n. 10, che celebra i cuochi capaci di generare impatto positivo ben oltre la cucina (e che ricevono in premio 100.000 euro).
L’inaugurazione di GOe ha visto la partecipazione di oltre 1.500 ospiti, tra rappresentanti istituzionali come Imanol Pradales, Presidente Governo Basco (Lehendakari), Eider Mendoza, vice Gìgenerale di Gipuzkoa, Nekane Arzallus, sindaco di Donostia-San Sebastián, e Luis Planas, il Ministro spagnolo dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione, i protagonisti della scena gastronomica internazionale, membri del Consiglio Internazionale del Basque Culinary Centre, tra cui i grandi chef Joan Roca, presidente del Consiglio, Gastón Acurio, promotore della gastronomia peruviana e ospite di eventi Bcc, e Yoshihiro Narisawa, noto per la sostenibilità e l’innovazione, e non solo, ma anche Elena Arzak, Diego Guerrero, Eneko Atxa, Karlos Arguiñano, Martín Berasategui, Pedro Subijana e Hilario Arbelaitz. Per tre giorni, la struttura si è trasformata in un laboratorio vivente, animato da workshop, degustazioni, dimostrazioni e incontri che hanno messo in luce le più avanzate frontiere della ricerca e dell’innovazione alimentare. Tra le esperienze proposte, spiccano le sessioni dedicate alle proteine alternative, alla fermentazione, alla riduzione degli sprechi e all’uso dell’intelligenza artificiale nella ristorazione, con il coinvolgimento di startup, ricercatori e chef visionari. Il programma ha offerto anche momenti di riflessione su temi emergenti come la longevità, la cultura NoLo e l’innovazione sensoriale, confermando la vocazione di GOe a esplorare il futuro del cibo in tutte le sue dimensioni.
A rendere ancora più significativo l’avvio di questo progetto, la presenza di Bjarke Ingels, architetto di fama mondiale e ideatore dell’edificio, che ha guidato una visita agli spazi progettati per favorire l’interazione tra persone, natura e conoscenza. Con oltre 3.600 metri quadrati di aree verdi e soluzioni architettoniche sostenibili, GOe si inserisce armonicamente nel tessuto urbano di Donostia-San Sebastián, rafforzando la connessione tra città e ambiente. Pensato come centro di formazione aperto al mondo e incubatore di idee, GOe punta a diventare un polo di riferimento per la formazione e l’innovazione gastronomica entro il 2030. Sono previsti sette nuovi master internazionali, con circa 300 studenti all’anno, il 60% dei quali provenienti dall’estero, oltre a 30 tesi di dottorato in corso e 10 già discusse. Il GOe Tech Center svilupperà ogni anno oltre 80 progetti con aziende e parteciperà a circa 10 progetti europei, rafforzando la dimensione di ricerca applicata e collaborazione internazionale. Ma anche l’imprenditorialità rappresenta un altro pilastro dell’ecosistema: GOe prevede di incubare circa 30 startup e accelerarne 150, ospitando complessivamente 170 realtà tra aziende, imprenditori e ricercatori. Iniziative come il concorso internazionale “On The Road” promuovono la sinergia tra innovatori, chef e investitori, contribuendo a plasmare la gastronomia del futuro. Le strutture del centro comprendono otto cucine di ricerca e formazione, dieci laboratori, due spazi di coworking per oltre 1.000 metri quadrati, aule, spazi business e un auditorium da oltre 200 posti. Completano l’offerta un ristorante, una caffetteria e 1.200 metri quadrati di spazi pubblici dedicati a workshop, conferenze e attività comunitarie. I programmi includono titoli riconosciuti a livello internazionale come il Master in Scienze Gastronomiche, il Master in Fermentazione Alimentare e il Master in Food Design, oltre a iniziative rivolte a pubblici di ogni età e provenienza.
Con il suo approccio integrato e inclusivo, insomma, GOe si propone come un ecosistema aperto in cui tutti - professionisti, cittadini, studenti e curiosi - possono partecipare attivamente alla costruzione di un nuovo paradigma gastronomico, fondato su conoscenza, sostenibilità e impatto sociale. “Rappresenta un’importante pietra miliare per il Basque Culinary Center e per l’intero settore della gastronomia - ha dichiarato Joxe Mari Aizega, dg Basque Culinary Center - è un ecosistema vivente in cui l’innovazione, la ricerca e l’istruzione incontrano il pubblico: uno spazio per esplorare insieme le sfide e le opportunità della gastronomia del futuro. Con GOe, stiamo aprendo non solo un edificio, ma uno spazio per la conoscenza, la creatività e la collaborazione che contribuiranno a un futuro più sano, più sostenibile e delizioso”. “GOe rappresenta un importante impegno nazionale. Offre un approccio completo che combina qualità del prodotto, talento umano, innovazione di processo e digitalizzazione. Non dimentichiamo che il settore gastronomico e alimentare basco è uno dei motori strategici della nostra economia, rappresentando il 10% del Pil e circa 133.000 posti di lavoro”, ha concluso il Presidente Imanol Pradales.

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