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NELLE LANGHE UNESCO

Grande vino, storia e beneficenza: ecco il progetto “Barolo en Primeur”, il 30 ottobre a Grinzane

L’asta charity di Cassa di Risparmio di Cuneo, Consorzio del Barolo, Enosis Meraviglia e Vinous. Si parte dalla storica Vigna Gustava che fu di Cavour

Il mix tra grandi vini, territori di assoluto prestigio, collezionisti e appassionati di tutto il mondo ed iniziative di “charity”, è sinonimo di successo assicurato. Una strada che ora si intreccia alla storia, tra i vigneti delle Langhe Patrimonio Unesco e del Barolo, con “Barolo en Primeur”, gara di beneficenza organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, insieme al progetto Donare della Fondazione e in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Dogliani, insieme al centro “Enosis Meraviglia”, uno dei più all’avanguardia nella sperimentazione enologica in Italia e non solo, guidato dall’enologo Donato Lanati, “frontman tecnico” dell’operazione, e con “Vinous”, autorevole testata di critica del vino fondata e guidata da Antonio Galloni. Progetto che si sviluppa intorno ad un’asta di Barolo davvero peculiare, quella che sarà battuta da Christie’s il 30 ottobre, al Castello di Grinzane Cavour ed in collegamento con New York, dove all’incanto non ci saranno grandi bottiglie già pronte, ma 15 barrique di Barolo che daranno vita, ognuna, a circa 300 bottiglie del “re” dei vini delle Langhe (e che WineNews ha assaggiato ieri in anteprima ad “Enosis”, ndr). Con uve davvero particolari, perché i grappoli di Nebbiolo dedicati a questo progetto, arrivano dalla celeberrima Vigna Gustava, sulle colline di Grinzane e del suo storico Castello, e a suo tempo appartenuta a Camillo Benso Conte di Cavour., primo Presidente del Consiglio dei Ministri della storia d’Italia e grande appassionato di viticoltura. Un vigneto di 3,5 ettari - di cui 1,5 di vecchie vigne - acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, tra le Fondazioni bancarie più importanti d’Italia, per investire, attraverso il grande Barolo, in un progetto sociale che vuole integrare sviluppo locale, attivazione delle comunità territoriali, formazione e valore economico e sociale.
Un progetto, dunque, quello di “Barolo en Primeur” che affonda le radici nella storia, da quella della stessa Vigna Gustava a quella della ultra centenaria Scuola Enologica Umberto I di Alba, che sarà tra i soggetti che beneficeranno del ricavato dell’asta (anche se gli acquirenti delle barrique, da quanto apprende WineNews, potranno decidere in autonomia a quale progetto o iniziative benefica destinare le somme ricavate), ma che guarda anche al futuro, tra ricerca in vigna e asset digitali. “Il vigneto si trova nel Comune di Grinzane Cavour ed è una Menzione Geografica che si chiama “Gustava” - spiega Matteo Ascheri, presidente del Consorzio di Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che è anche presidente del Comitato Scientifico di Indirizzo che definisce le linee guida per la valorizzazione del vigneto e delle uve prodotte - un vigneto storico impiantato a partire dagli anni Settanta, nel quale Donato Lanati ha selezionato 1.200 piante più vecchie e diverse parcelle per individuare le viti che producono meglio dal punto di vista qualitativo. Con l’obbiettivo di avere più vinificazioni, tant’è che abbiamo prodotto 15 barrique con uve di diversa provenienza e con tecniche diverse in cantina. E che sono 15 espressioni del vigneto, che permetteranno a chi le acquisterà di avere un proprio vino. Un risultato eccezionale, come ha dimostrato la degustazione ad un panel selezionato di giornalisti dalla quale è emersa una grande differenziazione. Come lo saranno anche le iniziative di beneficenza che la vendita di ognuna delle diverse barrique potrà sostenere. Un progetto legato alla proprietà della Fondazione, ma che rappresenta per il Consorzio la valorizzazione estrema del nostro marchio, perché sarà la prima volta che una partita di vino dell’annata 2020 sarà battuto all’asta come barrique e consegnato a chi le avrà acquistate in lotti di 300 bottiglie da ognuna, nel 2024”.
Come detto, a valutare ufficialmente i vini ancora in botte, sarà Antonio Galloni, fondatore di “Vinous”, e profondo conoscitore dei vini delle Langhe. Con una particolarità: chi si aggiudicherà le barrique in asta, si vedrà assegnare anche la recensione firmata da Galloni, sotto forma di Nft (Non Fungible Token), che riporteranno l’immagine della nota di degustazione originale firmata dal celebre critico. “L’asta sarà mondiale ed interesserà diverse mercati, con il commento ai vini di Galloni che li ha degustati e per dare al consumatore finale una caratterizzazione massima - aggiunge Ascheri - grazie anche a bottiglie che potranno avere su richiesta di chi le acquista, formati diversi, e che avranno anche un’etichetta d’autore personalizzata”. Agli ingredienti di questo progetto, ovvero il Barolo, la storia e l’innovazione, va aggiunta infatti anche l’arte, ed in particolare quella di Giuseppe Penone, pittore e scultore di fama internazionale ed esponente dell’arte povera, che nella sua lunga carriera ha esposto nelle più importanti mostre e musei di tutto il mondo, dalla Biennale di Venezia ai musei di arte moderna di New York e Parigi, passando per il Giappone, e che “vestirà” le 300 bottiglie numerate che nasceranno da ogni barrique con un’etichetta esclusiva.
Barolo, o meglio diversi Barolo, dunque, ottenuti dalla Vigna Gustava, frutto di 39 ettolitri complessivi, e dove, spiega l’enologo-scienziato Lanati, “sono stati prodotti questi Nebbiolo che derivano da 1,5 ettari perché non tutto il vigneto è in produzione. Per distinguere ciò che può succedere in uno stesso vigneto, abbiamo deciso di raccogliere tutte le uve che appartenevano alle viti più vecchie di 45 anni, e dividere in una serie di particelle tutto il vigneto. Da questo sono venuti fuori 15 vinificazioni di Nebbiolo che nel tempo diverranno Barolo. Assaggiandoli, abbiamo visto che ci sono delle differenze notevoli tra le uve raccolte dalle piante che hanno più di 45 anni e le altre particelle, a dimostrazione di come un vigneto non sia omogeneo in tutta la sua totalità, ma ci sono zone che si esprimono in modo diverso. La vendita all’asta per beneficenza dei Barolo che ne usciranno rappresenta uno stimolo per i produttori, mentre il coinvolgimento degli studenti della Scuola Enologica ha lo scopo di far comprendere loro che il vino deve vivere di ricerca ed innovazione continue, e non solo di fronte ai cambiamenti climatici, ma sempre, perché deve essere “capito” nella sua evoluzione di anno in anno. Con l’enologo che, ad ogni vendemmia, ha la possibilità rinnovare anche la propria vita”.
Con Barolo, che già tra i più importanti e ammirati vini italiani, si iscrive nella lista dei grandi eventi charity del mondo legato al vino, come la storica asta dell’Hospice de Beaune in Borgogna, o la Auction Napa Valley in California, per citarne alcune tra le più longeve e prestigiose. L’obiettivo dell’anno di debutto è davvero ambizioso, perché si punta a raccogliere almeno 900.000 euro. E in futuro, dal 2022, questa importante operazione, si propone di coinvolgere anche i produttori di Barolo oltre alla Vigna Gustava. Un progetto articolato e che punta in alto, dunque. Ma il prestigio del Barolo in primis, la passione dei collezionisti di tutto il mondo, il fascino del progetto e la beneficenza, sono già una garanzia di successo.

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