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BENEFICENZA

Grandi chef uniti per la charity: ad Alajmo Cortina torna “Il Gusto per la Ricerca”, edizione n. 17

Ciccio Sultano, Riccardo De Prà, Corrado Assenza e Fulvio Pierangelini, con Massimiliano Alajmo, per l’evento benefico che ha raccolto 75.000 euro
Alajmo, CHARITY, CIBO, CORTINA, GUSTO PER LA RICERCA, RISTORAZIONE, Non Solo Vino
Gli chef impegnati in cucina per “Il Gusto della Ricerca” ad Alajmo Cortina

All’appello di Raffale Alajmo, fratello di Massimiliano Alajmo - il più giovane chef al mondo ad aver ricevuto le “tre stelle” Michelin - hanno risposto alcuni tra i nomi più blasonati della cucina italiana: da Ciccio Sultano a Fulvio Pierangelini, da Riccardo De Prà a Corrado Assenza. Tutti insieme hanno firmato il pranzo dell’evento benefico “Il Gusto per la Ricerca” https://www.ilgustoperlaricerca.it, edizione n. 17, andato in scena al ristorante Alajmo Cortina, che proprio oggi apre al pubblico nella “perla delle Dolomiti”. Il pranzo è stato seguito da un’asta di vini pregiati in grandi formati: in totale sono stati raccolti 75.000 euro, che saranno interamente devoluti all’Hospice Pediatrico di Padova, al Centro di Aiuto alla Vita di Belluno e alla Caritas. “L’apertura è stata estremamente emozionante. Dopo due anni di pandemia rivedere tanti generosissimi amici seguirci fino a qui è stato meraviglioso” dichiara Raffaele Alajmo, ceo e maître des lieux del gruppo Alajmo. Lo storico locale di Cortina, rinnovato negli interni ma conservato nell’anima che lo ha contraddistinto in passato, apre ufficialmente un nuovo corso con Massimiliano Alajmo.“Alajmo Cortina vuole essere un locale in cui ci si sente a casa. Serviamo con una collezione di vecchie porcellane Richard Ginori, Bernardeau e di Limoges. Lo staff è giovane, dinamico, simpatico, professionale ma estremamente décontracté. Alajmo Cortina rappresenta per noi la contemporaneità assoluta di come deve essere un ristorante oggi” spiega Raffaele Alajmo. La struttura è suddivisa in tre piani: al piano terra l’area bar dedicata agli aperitivi, al primo piano una sala ristorante più contenuta e l’ampia terrazza esterna con vista sulle Dolomiti, mentre al secondo piano c’è la sala principale. E il menu? Per Massimiliano Alajmo “la proposta è stata pensata senza dimenticare il luogo in cui ci troviamo, cercando di rispettare l’importanza che il locale ha avuto negli anni e quello che ha rappresentato nel mondo. La cucina rimanda ad anni passati, ad una cucina anche dimenticata poiché spazzata via da una di nuova concezione. I piatti sono stati riproposti in chiave contemporanea con il risultato di avere la possibilità di viverli con grande piacevolezza e, allo stesso tempo, leggervi una stratificazione storica, concettuale che apre a diversi di livelli e chiavi di lettura”. Tre i menu degustazione di sette portate ciascuno, Fluidità, Mare e Orto, Caccia e ..., con possibilità di scegliere il menu estrazione di quattro portate oppure à la carte, pescando tra i tre menu. In cucina, a guidare la brigata, c’è Mattia Barni, in Alajmo dal 2014. Massimiliano Alaimo sovrintende oggi le cucine di quattordici ristoranti tra Padova, Venezia, H-Farm, Parigi e Marrakech, una linea di prodotti gastronomici e una società di eventi, tutto da Le Calandre, suo creativo laboratorio culinario.

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