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“Grave che la Commissione Ue sottragga alla Pac fondi per altre Politiche europee. Il settore va potenziato, non indebolito”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Maurizo Martina, sull'imminente taglio di 448,5 milioni di euro alla Pac 2015

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Il Ministro Maurizio Martina (al centro)

Alla fine la decisione temuta, sembra davvero arrivata, e più che l’entità monetaria del taglio, comunque importante, è il segnale generale, forse, l’aspetto più negativo: la Commissione Ue ha deciso di sottrarre 448,5 milioni di euro dalla Pac 2015, in favore di altre politiche europee, tutte in difficoltà a causa dei tagli imposti al bilancio 2014-2020 dai capi di Stato e di Governo dell’Ue, ma anche per gli effetti dell’embargo russo. “È grave che questi fondi siano sottratti all’agricoltura, in aiuto di altri settori”, ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. “Il settore primario va aiutato, non indebolito, soprattutto in questa situazione di sofferenza determinata dall’embargo russo - aggiunge Martina - bisogna che la Commissione Ue sappia che non è immaginabile scaricare solo sull’agricoltura gli effetti dell’embargo. Da parte nostra - conclude il Ministro - non possiamo far altro che sollecitare, come abbiamo fatto, sia in sede del Consiglio dei ministri dell’agricoltura Ue, sia attraverso i governi nazionali, a sensibilizzare la Commissione a fare scelte sensate, dopodiché contano le scelte fatte dal collegio dei commissari”.

La decisione, di cui si attende l’annuncio ufficiale in queste ore, prevede che, salvo dietrofront dell’ultima ora, i 448 milioni della Pac, ricostruisce l’anzia Ansa, sarebbero stornati verso progetti energetici (145 milioni), Pmi (5,5); ricerca Orizzonte 2020 (75); fiscalità (9); lotta alle frodi (1,5); funzione pubblica (4); Life & ambiente (35); pesca (16); media (5,5); strumenti di vicinato, rifugiati (50); cooperazione Paesi terzi (87); Ong diritti umani (5); stabilità e pace, Ucraina e Repubblica Centroafricana (10).

La Pac, ricorda l’Ansa, è l’unica politica Ue che può beneficiare di ulteriori margini finanziari, oltre a quelli stanziati dall’Ue, in quanto le casse agricole incamerano le multe sui surplus delle quote latte, e le sanzioni a carico degli Stati membri che non hanno gestito in modo efficace i fondi agricoli. Per il 2015 si stima che queste somme ammonteranno a 465 milioni di euro, ed é da questo surplus che la Commissione europea vorrebbe sottrarre 448,5 milioni di euro, lasciando al bilancio agricolo solo 17 milioni di fondi freschi. La decisione attesa domani dalla Commissione, salvo cambiamenti dell’ultima ora, rappresenta un precedente pericoloso - spiegano le fonti - per il bilancio agricolo. Nel 2015 infatti, la Pac ha già ipotecato 344 milioni di euro del proprio bilancio per far fronte alle misure d’urgenza conseguenti l’embargo russo.

Si tratta del primo e secondo programma in favore dell’ortofrutta, del sostegno alle pesce e nettarine, dello stoccaggio della produzione lattiero-casearia, dell’aumento dei fondi alla promozione alimentare.

A questo si aggiungeranno gli aiuti ai Paesi Baltici e la Finlandia su cui si é impegnato ieri il Consiglio Ue. Per far fronte a queste spese sarà quindi inevitabile per gli amministratori europei fare ricorso ai fondi della riserva di crisi della Pac: si tratta di 433 milioni di euro provenienti dai pagamenti diretti che l’Ue versa agli agricoltori.

Dai tagli comunque, verranno esentati i primi 2.000 euro. Per l’Italia questo significa che oltre 890 mila agricoltori potranno beneficiare integralmente di quella franchigia rispetto a 1,2 milioni che rappresentano l’agricoltura italiana. Ciò non toglie, che i produttori europei dovranno sostenere la crisi di mercato provocata da decisioni politiche di cui non sono responsabili. Ma soprattutto, in caso di ulteriori crisi di mercato, i produttori rischiano di trovarsi senza sostegno e saranno costretti a subire ulteriori tagli sul loro reddito.

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