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GRAZIE ALLA RINNOVATA POPOLARITA’ E ALLA CRESCITA DELLA QUALITA’ DELL’ACCOGLIENZA, IL SETTORE DEGLI AGRITURISMI REGGE BENE ALLA CRISI: A DIRLO CONFAGRICOLTURA

Alla crisi economico-finanziaria l’agriturismo ha risposto in modo soddisfacente, grazie ad una consolidata popolarità e alla generalizzata crescita della qualità dell’accoglienza. Ma lo stress per le imprese è stato fortissimo, anche a causa della concomitante acuta difficoltà del settore agricolo, di cui l’attività agrituristica è “figlia”. E’ la valutazione di Agriturist, aderente a Confagricoltura, che il 18 marzo presenterà la nuova guida Agriturist 2010, nel convegno su “L’agriturismo sfida la crisi”. A questo si aggiunga che, sia pure con qualche rallentamento, l’offerta di ospitalità in “fattoria” continua a crescere, e cresce anche l’abusivismo turistico, soprattutto rurale, rendendo la concorrenza, leale e non, sempre più incisiva.

In particolare, i rilevamenti di Agriturist mettono in evidenza che, nel 2009, il 40% delle aziende ha sofferto una riduzione delle presenze, spesso superiore al 10%; un altro 40% ha confermato sostanzialmente i risultati dell’anno precedente; il restante 20% è riuscito addirittura ad incrementare gli ospiti. L’esperienza positiva di questo 20% dovrà essere presa a riferimento per la difficile sfida del 2010, costruendo le premesse della ripresa su tre punti fondamentali: caratterizzazione del fattore agricolo dell’accoglienza; promozione dinamica tramite internet; alimentazione del passaparola positivo.

Per Agriturist, in questo sforzo, le imprese non possono essere lasciate sole, e la competitività del settore deve essere efficacemente sostenuta, nel quadro di politiche statali e regionali che preservino le risorse turistiche, riconoscano in pieno il ruolo strategico dell’agricoltura e semplifichino il sistema normativo e burocratico. Agriturist indica alcuni problemi precisi: ridurre l’Iva sui servizi turistici per contenere i prezzi, salvaguardare i redditi, allinearla con quella dei principali competitori europei; sostenere programmi di formazione degli operatori, soprattutto per migliorare la capacita’ di usare internet per la promozione della propria azienda; contrastare l’abusivismo turistico attraverso controlli a campione indirizzati verso chi opera in forma imprenditoriale senza le necessarie autorizzazioni; frenare il consumo di suolo agricolo e la distruzione del paesaggio che sono strumenti base per lo sviluppo turistico e, particolarmente, agrituristico; favorire l’occupazione attraverso una migliore definizione dei contratti collettivi che tenga conto della specificita’ dell’offerta di lavoro proveniente dall’agriturismo; introdurre, nei programmi degli istituti di istruzione turistica, temi legati alla gestione del turismo rurale e alla promozione delle risorse territoriali.

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